
In merito ai ritardi nella realizzazione della rete fognante nel quartiere archeologico di Manduria e al conseguente sconforto dei residenti, così come riportato nel nostro articolo del 10 settembre dal titolo «Le mancate promesse sui servizi nel quartiere Sant'Antonio, la rabbia dei residenti», l’Acquedotto pugliese, responsabile della cantierizzazione, interviene sull’argomento e spiega le ragioni dei ritardi.
«Le opere di realizzazione delle infrastrutture – si legge nella nota inviata a La Voce di Manduria -, con posa della tubazione in trincea a condizione che si adottino tecniche di scavo poco invasive, nonché la possibilità che possano esserci ulteriori ritrovamenti archeologici nella zona Sant’Antonio (non esclusa anche dall’indagine archeologica eseguita), comporta la necessità di dover redigere un nuovo progetto esecutivo di dettaglio».
Non accennando a tempi di completamento necessari al nuovo iter progettuale, Aqp aggiunge che «l’iter amministrativo è ripartito affinché, pur con le tempistiche necessarie, si possa dar corso ai lavori, che oltre alle reti idriche e fognarie, dovranno necessariamente prevedere la realizzazione di un impianto di sollevamento fognario, utile per recapitare acque all’impianto di depurazione».
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1 commento
Lorenzo
sab 17 settembre 2022 09:08 rispondi a LorenzoIl carrozzone AQP, che gestisce un bene primario come l' acqua potabile ha nel suo curriculum vitae, una delle reti nazionali con più dispersione d'Italia. Inefficienti, a volte prepotenti ( nuovo depuratore di Urmo) e soprattutto fanfaroni nei proclami al popolo. Alla Marina si attende il loro ultimo proclama: l' acqua potabile nel tratto fontana via Chidro e fontana Sala Bianca. Soccorritori dei politici locali maestri nel proclamare le cazzate. Il sud muore di burocrazia e tempi biblici anche grazie a questi carrozzoni di fatto dipendenti di altri carrozzoni. Opinioni