
Sarebbe stato individuato il giovane che durante la campagna elettorale per le regionali aggredì e offese il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Manduria, Francesco Turco, candidato della Lega con Salvini leader. Il 6 settembre dello scorso anno in piena campagna elettorale per le regionali, un gruppo di manifestanti non diede una buona accoglienza a Matteo Salvini sceso in Puglia per sostenere i candidati della sua Lega. Alle urla e agli slogan dei disturbatori, qualcuno aggiunse le minacce e in du casi anche lo scontro fisico. Dopo otto mesi di indagini, gli agenti della Digos di Taranto hanno individuato due giovani per i quali il pubblico ministero della Procura ionica, Matteo Bruschi, ha chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta di due esponenti della sinistra antagonista, un tarantino di 28 anni e un grottagliese di 29. Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto, Paola Rosalia Incalza, ha già fissato l’udienza che si terrà il prossimo 16 settembre. I due imputati che sono difesi dagli avvocati Cosimo e Gianluca Parco e Francesco Nevoli, devono rispondere a vario titolo di molestie, danneggiamenti e rapina aggravata.
Tra gli episodi contestati c’è quello dell’aggressione verbale subita dal primario del pronto soccorso di Manduria, Francesco Turco, candidato nelle Lega per un posto nel Consiglio regionale. Il professionista, risultato poi primo dei non eletti del suo partito, al termine del comizio del leader stava percorrendo a piedi Via De Cesare quando fu raggiunto da un giovane che lo insultava e cercava di strappargli i volantini elettorali della Lega che aveva con sé.
La stessa sera due giovani di Castellaneta che avevano preso parte allo stesso appuntamento leghista, transitavano in macchina nei pressi dell’ospedale Santissima Annunziata quando furono bloccati da un gruppo di giovani che bloccavano l’auto colpendola con calci mentre uno di loro si infilava con il busto nell’abitacolo impossessandosi di una maglietta con l’immagine di Salvini. Oltre a questo sferrava un pugno sul volto di uno degli occupanti. Per questi due episodi sarebbero stati riconosciuti solo i due imputati per i quali è stato chiesto il processo. Gli investigatori della Digos sono risaliti a loro grazie alle immagini di alcuni filmati e alla collaborazione delle persone offese. Restano sconosciuti, invece, gli autori di un altro episodio di violenza accaduto ad altri tre salviniani di Crispiano che al termine della manifestazione furono accerchiati e aggrediti da un gruppo di persone con il volto coperto da passamontagna, ritenuti appartenere al gruppo della sinistra «Ardita Due Mari».
Nazareno Dinoi
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Realtà
sab 12 giugno 2021 10:51 rispondi a RealtàComunisti