
Duemila euro di multa oltre le spese e tanto tempo perso. Questo ha ottenuto il comune di Manduria che si era opposto tardivamente all'istanza della Iliad relativa all’installazione di due ripetitori di telefonia previsti in via Roma civico 44 e in via Bonaventura Camerario 45 a Manduria, pieno centro urbano. Contro tale divieto la Iliad ha presentato domanda di opposizione al Tar di Lecce che l’ha accolta gravando sul comune messapico tutte le spese.
Gli uffici preposti dell’ente messapico avevano motivato il diniego all’installazione in relazione «all’ubicazione dell’Impianto in “Aree Compatibilità 0”, alla mancata installazione su uno dei siti di cui al Piano delle Installazioni, e alla vicinanza dell’Impianto rispetto ad un presunto sito sensibile».
Pronto il ricorso di Iliad
Il Tar di Lecce si è pronunciato accogliendo le due istanze di Iliad che, tra i motivi esposti, lamentava la tardività degli atti del comune he facevano scattare il principio del silenzio assenso. «Le istanze di autorizzazione e le denunce di attività – scrivono i giudici -, si intendono accolte qualora, entro novanta giorni dalla presentazione del progetto e della relativa domanda, non sia stato comunicato un provvedimento di diniego o un parere negativo da parte dell'organismo competente».
In forza della citata disciplina di legge, aggiunge il Tar, «il Comune aveva l’onere di verificare la compatibilità dell’impianto, per i profili urbanistici ed edilizi di propria esclusiva competenza, nel termine di novanta giorni dalla presentazione dell'istanza». Il comune, insomma, avrebbe dovuto fermare prima i progetti di Iliad che ora potrà installare le antenne nel centro urbano.
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5 commenti
Angelo
gio 19 gennaio 18:14 rispondi a AngeloCi sarà stato qualche busta?Mah opinione
Domenico
gio 19 gennaio 12:10 rispondi a DomenicoL'inefficienza degli uffici comunali ricade come l solito sulle tasche di tutti i cittadini, ... Mi piacerebbe leggere ogni tanto che chi sbaglia x incompetenza o altri motivi, pagasse di tasca sua , e non come al solito dalle casse del comune, come se non ci fosse un proprietario.
Vincenzo
gio 19 gennaio 10:22 rispondi a VincenzoE ora chi paga? Chi ha omesso di proseguire un normale procedimento amministrativo nei tempi dovuti? Chi ha procurato, di conseguenza, un danno per le casse comunali, che si potrebbe ricondurre a danno erariale? Perché, come per tanti altri casi analoghi, l'intera collettività si deve fare carico dell'inadempimento dell'apparato amministrativo preposto? L’inadempimento è stato generato per non esprimere un diniego che non avrebbe consentito l’installazione, ora possibile? Tutto ciò avrà prodotto riconoscenza verso chi avrebbe dovuto pronunciarsi ma non l’ha fatto? I misteri manduriani sono sempre più enigmatici.
Marco dinoi
gio 19 gennaio 09:21 rispondi a Marco dinoiMa breccia e company tanto bravi nel bacchettare, dormono ?
Egidio Pertoso
gio 19 gennaio 15:57 rispondi a Egidio Pertoso' NGROFFULUNO...VOCE DEL VERBO "INGROFFOLARE". SPIEGATO DALLA TRECCANI COME STATO DORMIENTE DELL' INDIVIDUO CON BOCCA AMPIAMENTE SPALANCATA CON L'ALLENTAMENTO DELLA CHIUSURA DELLE MASCELLE E CHE FA EMETTERE UN SUONO RITMICO FASTIDIOSO A CHI, DA SVEGLIO, È PRESENTE , E PIACEVOLE, INVECE, AL DORMIENTE STESSO, SOPRATTUTTO DOPO AVER MANGIATO E BEVETO A STRAFOTTERE. PER AVERE CONTEZZA DI CIO' , CI SI METTA, DOPOCENA, SPOLTRONATI, AD ASSISTERE ,IN TV, QUEI TALKSHOW DOVE I CONDUTTORI CERCANO DI FAR DIRE COSE SERIE A CHI SI SACRIFICA PER LA POLITICA E PER IL BENE DELLA PATRIA ( ORA SIAMO DIVENTATI TUTTI PATRIOTTICI).