Lunedì, 6 Maggio 2024

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?Quello che la politica non vuol vedere

?Quello che la politica non vuol vedere ?Quello che la politica non vuol vedere | © n.c.

Un grande silenzio. Solo un grande attonito, imbarazzante e deprimente silenzio è la risposta che la politica manduriana ha saputo offrire finora alla città quando sono passate ormai 48 ore dall’operazione antimafia denominata “Cupola”, che ha riportato Manduria, e ancora una volta per tristi fatti di cronaca, sulle prime pagine di tutti i giornali e telegiornali nazionali, una città ormai nota "urbi et orbi" come la "terra in cui la mafia vive in simbiosi con la comunità", per usare le parole del direttore centrale dell'anticrimine della Polizia.

Dalla politica nessun commento, nessuna curiosità, nessuna domanda (tranne il sempre presente Mimmo Breccia), alla luce della presenza negli atti dell’inchiesta proprio di uno di loro: un neo consigliere comunale eletto con un alto numero di voti nelle file della maggioranza. Nelle pagine dell’inchiesta di Lecce (ve ne riferiamo ampiamente e più approfonditamente in un altro articolo di oggi), infatti, si legge chiaramente che il personaggio in questione (eletto consigliere comunale dopo i fatti descritti) “già da tempo ha deciso di usufruire di una protezione per così dire attiva, preferendo stabilire con Caniglia (uno degli arrestati, ritenuto essere dagli inquirenti a capo del sodalizio criminale, NdR) un rapporto interattivo, sì da trarne anche lui possibili vantaggi”.

Quali possano essere stati i possibili vantaggi, se ce ne sono stati, non è specificato in questi atti, ma queste poche righe già di per se sarebbero sufficienti, anche soltanto da un punto di vista morale e di opportunità politica, a suscitare in qualsiasi altro paese un forte interesse sia della società civile (quella sana) ma soprattutto degli ambienti politici (quelli seri).

Purtroppo non a Manduria, dove nessuno dei politici o dei partiti locali hanno manifestato finora neanche un pizzico di curiosità o è stato mosso dalla voglia di capire meglio la questione per valutare chi siederà nel prossimo consiglio comunale. Come mai, una città che ha visto il proprio consiglio comunale sciolto per mafia appena 2 anni e mezzo fa, si ritrova adesso ad avere una intera classe politica, incluso il sindaco Gregorio Pecoraro (ad eccezione di Mimmo Breccia), che preferisce ignorare pubblicamente fatti così gravi, trincerandosi dietro poco comprensibili silenzi e “no comment”, e non valutarli ed affrontarli come meriterebbero anche solo da un punto di vista morale?

Persino la Camera di Commercio di Taranto, in duro comunicato parla di “territorio stretto nella morsa di un’attività criminale ramificata e con collegamenti nei vari strati della società e della politica” ma in questa città nessuno di quelli che pochi giorni fa si strappavano i capelli “per il bene di Manduria” si è finora scomodato neanche per procurarsi le pagine degli atti dell’indagine e capire meglio in che contesto socio-culturale ci si trova, preferendo anzi, alcuni di loro (scontenti evidentemente dell’esito delle comunali) dedicarsi a squallide chat private dove ci si augura festanti il ritorno dei commissari ministeriali.

E’ davvero accettabile che, come è tristemente accaduto negli ultimi anni, sia solo la stampa ad occuparsi di vicende che per la loro complessità e gravità, avrebbero bisogno dell’apporto di tutti i soggetti sociali della città, politica in primis? Perché questo atteggiamento chiuso ed ostile a qualsiasi interesse per una vicenda grave che vede coinvolto un loro collega da parte di consiglieri comunali e partiti politici manduriani? Come mai tra i 4 partiti della maggioranza, nessuno si sia ancora chiesto chi è il loro eletto che intratteneva un “rapporto interattivo” con uno degli arrestati due giorni fa e se sia il caso o no di valutare l'opportunità politica e morale della sua presenza in consiglio comunale? E le opposizioni, che avevano promesso di “lavorare per il bene della città” anche loro, dove sono finite?

P.s. Nei minuti in cui andiamo in stampa, giungono in redazione due comunicati stamai di Manduria Migliore e Federcivica e dei Progressisti (tre forze che hanno supportato la candidatura di Domenico Sammarco). Finalmente, ci siamo detti prima di leggerli. Poi, la delusione. Frasi fatte, il solito copia incolla sulla presenza o meno della mafia a Manduria come fenomeno sociale e sull’omertà. Neanche una parola, invece, sull’ingombrante presenza di un politico nelle pagine dell’inchiesta. Omertà, appunto.

Gabrio Distratis

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4 commenti

  • Salvatore masi
    ven 16 ottobre 2020 03:35 rispondi a Salvatore masi

    Quando si sapra il nome di quel politico.

  • Domenico Scialpi
    ven 16 ottobre 2020 09:41 rispondi a Domenico Scialpi

    Sei sicuro che i partiti di maggioranza non abbiano parlato di ciò che è successo? Il fatto di non renderlo pubblico non significa che non se ne parli.....non credi?

  • cittadino
    ven 16 ottobre 2020 08:43 rispondi a cittadino

    Per un attimo avevo avuto l'impressione che questa "povera Cittadina" potesse cambiare... ma ,ahimè, era solo un desiderio... nemmeno un sogno, resta una vera utopia

  • Silvio
    ven 16 ottobre 2020 08:26 rispondi a Silvio

    Per questo siamo arrivati a far diventare Manduria qll che è

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