
È stata prosciolta per infermità di mente la 53enne di San Marzano di San Giuseppe che nella notte del 16 maggio scorso aveva aperto le valvole di tre bombole dal gas abbandonando l’appartamento della palazzina abitata al piano inferiore dalla famiglia del fratello con l’intendo di far saltare tutto. L’avvocato Alessandro Cavallo che la difende aveva chiesto l’abbreviato condizionato all’ascolto del medico legale Giuseppe Carbotti che ha certificato un vizio totale di mente dell’imputata. Ascoltato il parere dello specialista, il giudice delle udienze preliminari, Francesco Maccagnano, al termine dell’udienza ha emanato la sentenza di proscioglimento perché la donna al momento dei fatti non era imputabile in quanto incapace di intendere e di volere.
La sammarzanese la notte del fallito attentato era sottoposta agli arresti domiciliari per reati di droga e violenza privata. Apparentemente senza nessun motivo dopo aver aperto le bombole del gas aveva bussato all’appartamento del fratello invitando tutti ad abbandonare la casa senza dare nessuna spiegazione e allontanandosi a sua volta. Fortunatamente il comportamento insolito della donna aveva insospettito il fratello che aveva poi notato l’odore del gas. Erano così scattato l’allarme con l’arrivo dei vigili del fuoco che hanno sventato il disastro. Ventiquattrore dopo l’inquietante episodio la donna si era presentata spontaneamente alla stazione dei carabinieri senza dare una spiegazione di ciò che era accaduto il giorno prima.
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1 commento
Dinoi marco
dom 24 dicembre 2023 06:08 rispondi a Dinoi marcoÈ morta, la giustizia..