Esattamente un mese fa la notizia del Tribunale di Taranto che condannava il Comune di Manduria a versare 8500 euro al gestore del chiosco friggitoria “La Calitta”, per le opere di risanamento e abbellimento della piazzola pubblica di via per Maruggio su cui la piccola struttura è stata edificata. Ieri la doccia fredda per l’imprenditore che al posto degli 8mila euro si è visto notificare l’ordinanza comunale che lo obbliga a chiudere i battenti. E subito.
Uno choc per Giansettimo Mazza, titolare anche del vicino Bar da Vinci, quando ha letto il documento firmato dalla responsabile dell’ufficio commercio: un “provvedimento di decadenza del contratto di concessione di suolo pubblico” con conseguente “cessazione immediata dell’attività effettuata illegittimamente”.
Cosa sia di “illegittimo” si scoprirà nelle prossime ore. Intanto, per opporsi all’ordine comunale bisogna proporre un ricorso al Tar e attendere l’esito con il patema d’animo. Insomma, 8mila euro non ancora intascati dall’imprenditore, giusti giusti per pagarsi il ricorso che se andrà male, addio ad anni di lavoro e di investimenti per ristrutturare il rudere dell’ex chiosco e per riammodernare l’intera piazzetta con arredi urbani, verde pubblico e pulizia.
L’esito del ricorso al Tar si saprà. Che il drastico provvedimento dell’amministrazione comunale possa essere collegato alla condanna a rifondere all’imprenditore i soldi investiti per riqualificare un'area pubblica, è solo un dubbio legittimo.
Il concessionario, Mazza, aveva presentato e realizzato un progetto di riqualificazione del chiosco e degli spazi pubblici per il decoro architettonico della zona a evidente beneficio dell'intera collettività. Nonostante l’approvazione di quel progetto a quei patti, il comune non avrebbe mai versato la somma pattuita. Era così arrivata puntuale l’ingiunzione di pagamento del giudice di pace che condannava il comune a pagare 8500 euro nei confronti del privato.
Mazza Giansettimo, noto imprenditore manduriano e titolare del Bar da Vinci e della panzerotteria “La Calitta”, ha acquistato nel 2013 il vecchio chiosco di via Sorani – angolo via per Maruggio e, nello stesso anno, aveva inoltrato una richiesta di ampliamento e ristrutturazione al comune di Manduria per la realizzazione dei servizi igienici, lo stallo per accesso ai disabili e l’istallazione del dehor nella zona antistante il chiosco. Manifestando anche la volontà, a scomputo dei costi, di riqualificare la piazzetta pubblica su cui insiste la struttura.
Nel 2015 la giunta comunale di Manduria aveva approvato in toto il progetto e dopo la stipula del contratto di concessione di suolo pubblico tra il comune e il privato, la parte amministrativa si obbligava, a due mesi dalla fine dei lavori (ottobre 2019) a pagare l’intero importo suddiviso in 12 ratei annui, per un costo complessivo di poco superiore ai 17 mila euro. Importo che non sarebbe stato pagato per intero.
Nonostante i vari solleciti via pec, l’imprenditore si era rivolto allo studio legale, De Cataldo – Passiatore, che ha ottenuto la condanna del comune che, il tempo di pagare quanto dovuto, decide di revocare la licenza con un’ordinanza di poche righe senza spiegare il motivo.
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9 commenti
Marco
gio 9 maggio 09:47 rispondi a MarcoE MARCO CREPES ?? Non mi risulta che ai possa stazionare per mesi con una ROULOTTE su una pubblica piazza/zona pedonale
Gregorio
gio 9 maggio 00:23 rispondi a GregorioParadossale, mai mettersi contro il Comune. I signori amministratori trovano sempre il CAVILLO BUROCRATICO per fartela pagare 💰. Beh si, dai, è bello vedere Manduria con tante serrande ABBASSATE !! Aggiungo- Non solo.. se sono abbassate c’è il controllo dei vigili per verificare (se) i passi carrabili , tipo: regolari, irregolari, abusivi, parzialmente regolari, cioè nel senso che in teoria sono irregolari perché non rispettano le norme (es. lo scivolo SULLA sede stradale) però, nello stesso tempo regolari perché pagano la tassa !! P.S. Cinca fiji e cinca fijastri !!
Mand
mer 8 maggio 22:22 rispondi a MandGrazie a questi comportamenti dittatoriali possono evitare di giudicare ì Manduriano che vanno fuori per cene e acquisti. Stanno affossando questa città che non tornerà mai poi come prima. Sempre poi schifato di questi personaggi, si devono solo vergognare.
Cittadino illustre
mer 8 maggio 21:35 rispondi a Cittadino illustrePrima di sparare sentenze come al vostro solito, non sarebbe il caso di sapere le motivazioni? Ah già a voi piace arrivare subito alla conclusione....tipico del popolino
Gregorio
gio 9 maggio 21:55 rispondi a GregorioNel titolo di testo di oggi;-“La Calitta atto secondo: il Comune ordina lo sgombero ma il Tar per ora lo ferma” ecco ! Questo dimostra che l’amministrazione comunale usa l’arroganza e prepotenza! Penso Sig. Personaggio Illustre che c’è qualcosa che non va in questa faccenda !
Gregorio
mer 8 maggio 10:59 rispondi a GregorioChe Vigliaccheria,certo che ne sta facendo di regresso .Saranno gli anni o li turnisi???
Marco
mer 8 maggio 09:01 rispondi a MarcoPuò fare servizio da asporto... Nel comune di Maruggio sono più elastici e gentili
Katia
mer 8 maggio 11:02 rispondi a KatiaSig Marco ,qui Manduria dove arroganza e dittatura fa da padrone,.Vedi San Pietro con Campomarino??
Giuse Dinoi
mer 8 maggio 09:55 rispondi a Giuse DinoiSignor Marco ha perfettamente ragione solo manduria si distingue per i fallimenti e le chiusure e come al solito i paesi limitrofi ringraziano, manduria più chiude e più i paesi vicini aprono,che vergogna di amministrazione