Nonostante il mondo del vino stia attraversando una crisi profonda, il Primitivo di Manduria continua a fare affidamento su una risorsa fondamentale: la qualità. Questo valore, seppur messo a dura prova dalle difficoltà del mercato globale e dalle sfide climatiche rimane il pilastro su cui puntare. È quanto emerso chiaramente durante il dibattito di ieri sera alle Cantine Erario dove rappresentanti politici, imprenditori e produttori locali si sono confrontati sulle criticità che caratterizzeranno la stagione vinicola 2024. L’evento è stato organizzato dai movimenti civici, Manduria Migliore e Federcivica con la collaborazione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Il consigliere comunale, Domenico Sammarco, tra i relatori dell’incontro in qualità di rappresentante istituzionale delle due liste civiche, ha criticato l’assenza degli amministratori locali e in particolare dell’assessore alle attività produttive, Isidoro Baldari che pur invitati non si sono presentati né hanno dato spiegazioni della loro assenza.
Gli argomenti trattati
Le principali sfide per il settore includono la siccità, l’impatto della peronospora, la sovrapproduzione e l’abbassamento dei prezzi: problemi che non riguardano solo il Primitivo di Manduria, ma riflettono una crisi più ampia, di livello globale. «È stata una vendemmia anomala questa perché abbiamo sofferto tantissimo la siccità, ma la qualità è stata eccezionale», ha spiegato Roberto Erario, vicepresidente del Consorzio di Tutela del Primitivo aprendo il confronto tra politica e impresa nella sua Cantina. Salvatore Mero, altro numero due del Consorzio, intervenuto in sostituzione della presidente Novella Pastorelli, ha invece sottolineato la necessità di più dialogo e collaborazione nel settore: «C’è bisogno di confrontarsi, perché la situazione è delicata». L’intero comparto vinicolo dall’agricoltore al produttore è in difficoltà, e anche i consumatori con le loro scelte sempre più fluttuanti contribuiscono a rendere il quadro complesso. Un’ulteriore stangata è data dall’abbassamento del prezzo delle uve accentuato dalle speculazioni di mercato. È certamente un momento duro per l’intera filiera, ma il messaggio conclusivo del dibattito è stato chiaro: bisogna essere propositivi. «Il Primitivo di Manduria ha costruito in soli vent’anni un marchio riconosciuto a livello nazionale ed europeo, puntando sempre sulla qualità», ha ricordato Mero, concludendo: «Dobbiamo continuare a puntare su questo e rafforzare la coesione tra i produttori, lavorando insieme per mantenere alta la reputazione del nostro marchio».
Hanno dato il loro contributo, esponendo le novità e le criticità del settore in campo nazionale ed europeo, gli onorevoli Dario Iaia di Fratelli d’Italia e Umberto Pagano del Partito Democratico. L'incontro è stato trasmesso in diretta streaming sui canali de La Voce di Manduria. Qui il link per rivederlo.
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