
Negli altiforni dell’ex Ilva di Taranto viene bruciata plastica per alimentare la combustione necessaria al processo di fusione dei minerali. Lo avrebbe dichiarato l’amministrazione delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli ed a chiedere spiegazioni ora è il consigliere comunale di Europa Verde Taranto, Antonio Lenti.
«Il 23 gennaio – scrive il consigliere -, ho chiesto personalmente a mezzo PEC all’ASL di Taranto e all’ARPA Puglia se la notizia trovasse fondamento e fosse confermata. In caso di risposta positiva – prosegue il politico -, sulla base di quale procedimento autorizzatorio ciò avvenisse e se tale procedura rientrasse nell'AIA. Infine – aggiunge -, ho chiesto se la salute della popolazione di Taranto e degli operai interni ed esterni del siderurgico fosse messa a rischio e come cambierebbero le emissioni e l'impatto sulla salute se davvero gli impianti fossero utilizzati anche come una sorta di termovalorizzatore».
In effetti il 31 gennaio, Acciaierie d’Italia ha pubblicato questa nota: «Arpa Puglia e SPESAL Asl di Taranto hanno fatto visita allo Stabilimento di Taranto per accertare l’uso di materie plastiche negli altiforni. Acciaierie d’Italia ha indicato che è stato eseguito un test nel luglio 2022, coordinato con il Ministero dell’Ambiente che è stato fisicamente presente sugli impianti al momento della verifica tecnica dell’iniezione di polimeri, end of waste, alle turbiere dell’altoforno AFO4».
Lenti si chiede ora quali risultati abbia avuto l’esperimento effettuato da Acciaierie d’Italia a luglio, sulla base di quale procedura il Ministero dell’Ambiente lo abbia autorizzato e se intenda ripeterlo. Bruciare plastica al posto del carbon coke in che modo incide sulle emissioni atmosferiche ed impattano sulla salute? Esistono studi in materia?»
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5 commenti
Ismael Matino
gio 2 febbraio 2023 06:45 rispondi a Ismael MatinoQualche info sulla tematica trattata nell’articolo PARTE 5 Carpenter, A. M. (2010). Injection of coal and waste plastics in blast furnaces. London: IEA Clean Coal Centre. https://usea.org/sites/default/files/032010_Injection%20of%20coal%20and%20waste%20plastics%20in%20blast%20furnaces_ccc166.pdf Ogaki, Y., et al. (2001). Recycling of waste plastic packaging in a blast furnace system. NKK Technical review, 84, 1-7. https://www.jfe-steel.co.jp/archives/en/nkk_giho/84/pdf/84_01.pdf Asanuma, M., et al. (2000). Development of waste plastics injection process in blast furnace. ISIJ international, 40(3), 244-251. https://www.jstage.jst.go.jp/article/isijinternational1989/40/3/40_3_244/_pdf
Ismael Matino
gio 2 febbraio 2023 06:44 rispondi a Ismael MatinoQualche info sulla tematica trattata nell’articolo PARTE 4 Trinkel, V., et al. (2015). Influence of waste plastic utilisation in blast furnace on heavy metal emissions. Journal of Cleaner Production, 94, 312-320. https://doi.org/10.1016/j.jclepro.2015.02.018 Liu, X., et al. (2015). CO2 emission optimization for a blast furnace considering plastic injection. International Journal of Energy and Environment, 6(2), 175. https://www.ijee.ieefoundation.org/vol6/issue2/IJEE_07_v6n2.pdf Asanuma, M., et al. (2014). Development of waste plastics pulverization for blast furnace injection. JFE Tech. Rep, 19, 110-117. https://www.jfe-steel.co.jp/en/research/report/019/pdf/019-22.pdf
Ismael Matino
gio 2 febbraio 2023 06:43 rispondi a Ismael MatinoQualche info sulla tematica trattata nell’articolo PARTE 3 Wang, G., et al. (2022). Pulverization of Waste Polyvinyl Chloride (PVC) Film by Low Temperature Heat Treatment and Properties of Pulverized Product for Blast Furnace Injection as Alternative Fuel. Polymers, 14(9), 1689. https://doi.org/10.3390/polym14091689 Ahmed, H., et al. (2020). Injection of H2-rich carbonaceous materials into the blast furnace: devolatilization, gasification and combustion characteristics and effect of increased H2–H2O on iron ore pellets reducibility. Journal of Materials Research and Technology, 9(6), 16029-16037. https://doi.org/10.1016/j.jmrt.2020.11.042 Nomura, S. (2020). Blast furnace feedstock and coke oven chemical feedstock. Plastic Waste and Recycling, 321-358. https://doi.org/10.1016/B978-0-12-817880-5.00012-8
Ismael Matino
gio 2 febbraio 2023 06:42 rispondi a Ismael MatinoQualche info sulla tematica trattata nell’articolo PARTE 2 Come rovescio della medaglia esistono i costi di raccolta/pretrattamento di questi rifiuti plastici (non tutti sono adatti a priori). Ad esempio nel caso del PVC (ricco di cloro) sarebbe preferibile prevedere un trattamento di rimozione cloro perché può portare a problemi di corrosione. Inoltre una cattiva qualità del rifiuto plastico andrebbe a influire negativamente sulla qualità della ghisa. Comunque diverse ricerche sono fatte e continuano ad essere fatte sulla tematica di utilizzo di rifiuti plastici nell’altoforno e vari articoli possono essere trovati nella letteratura scientifica; qui di seguito alcuni link (partendo dalla più recente pubblicazione): Ye, L., et al. (2023). Feasibility analysis of plastic and biomass hydrochar for blast furnace injection. Energy, 263, 125903. https://doi.org/10.1016/j.energy.2022.125903
Ismael Matino
gio 2 febbraio 2023 06:42 rispondi a Ismael MatinoQualche info sulla tematica trattata nell’articolo PARTE 1 L'utilizzo dei rifiuti plastici tramite iniezione in altoforno è una pratica non nuova nel mondo acciaio (in Europa e in Giappone specialmente è già praticata). E' un modo per valorizzare energeticamente un rifiuto (la plastica) ed ha una serie di vantaggi economici, operativi ed economici; alcuni esempi: riduzione rifiuti plastici disposti in discarica o inceneriti, minor consumo di carbone fossile, diminuzione di emissioni di anidride carbonica grazie al maggior rapporto idrogeno/carbonio dei rifiuti plastici rispetto al coke, generalmente minori problemi dovuti allo zolfo perchè il contenuto rispetto al coke è inferiore e minori emissioni di diossine e furani, ecc.