Perdere la vita di ferragosto a 20 anni

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Perdere la vita di ferragosto a 20 anni | © n.c.

MANDURIA - Il corpo senza vita di Giusy Trotta, la turista ventenne morta la mattina di ferragosto sulla litoranea jonica all’altezza di San Pietro in Bevagna, ha lasciato ieri Manduria dove era venuta per trascorrere le vacanze. Il carro funebre è partito di buonora dalla camera mortuaria dell’ospedale Marianna Giannuzzi della città messapica per raggiungere Giuliano, in provincia di Napoli, comune di residenza della famiglia Trotta dove erano stati programmati i funerali per il pomeriggio. Triste ritorno anche per le tre cugine, tutte giovanissime tra i 21 e i 23 anni, coinvolte nello stesso incidente e rimaste quasi illese. Le quattro ragazze rientravano da Gallipoli dove avevano passato la notte in una discoteca della perla dello Jonio ed erano dirette nelle località balneare di Manduria. Qui avevano preso in affitto una villetta dove tra qualche giorno sarebbero arrivati anche i genitori per trascorrere un fine agosto in famiglia. La Renault Twingo con a bordo le quattro cugine proveniva da Avetrana dalla strada interna che conduce al centro commerciale del fiume Chidro quando si è scontrata con una Ford Focus che percorreva la tarantina in direzione Manduria.

L’impatto non sembra essere stato tanto forte se è vero che il conducente della Focus, un uomo di Francavilla Fontana, è rimasto praticamente illeso. Ferite non gravi neanche per le tre ragazze che erano con Giusy Trotta, l’unica ad avere invece la peggio. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, la Twingo avrebbe attraversato l’incrocio senza rispettare lo stop. La parte anteriore della Ford ha speronato il lato sinistro dell’altra autovettura che ha girato su se stessa facendo sbalzare all’esterno il corpo della ventenne morta sul colpo che occupava un posto nella parte posteriore. I soccorsi sono arrivati subito dalla vicina postazione del 118 di San Pietro in Bevagna e da altre ambulanze partite da Manduria che hanno caricato le tre ferite lasciando sull’asfalto l’unica vittima per la quale ogni tentativo di rianimarla è risultato inutile. Sul posto sono intervenute anche due pattuglie della polizia stradale e dei carabinieri ma è toccato a questi ultimi fare i rilievi dell’incidente e condurre le indagini. Le tre ferite sono state trasportate all’ospedale di Manduria dove solo una è stata trattenuta per osservazioni mentre le altre due sono state dimesse subito dopo gli accertamenti che hanno escluso traumi importanti. Su disposizione del magistrato di turno, la giovane che era alla guida dell’auto è stata sottoposta all’esame ematico per valutare il tasso alcolimetrico e tossicologico dai cui risultati dipenderà un possibile risvolto penale della disgrazia. Secondo il nuovo codice penale che ha introdotto il reato dell’omicidio stradale, infatti, la guida in stato di alterazione psicofisica per l’uso di alcol o droghe determina un’aggravante che potrebbe comportare l’emissione di misure anche restrittive.

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