
Perché non ricordare la nostra concittadina d'adozione Elisa Springer nella nostra città di Manduria? Forse perché, commemorare la sua persona in uno "spiazzo nel nulla" in piena periferia è alquanto vergognoso? Oppure, spiegare il perché non sia stato possibile acquistare la sua piccola abitazione, per istituire un Museo della Memoria non troverebbe alcuna giustificazione? Abbiamo piccole e più centrali piazzette, vedi "Piazza Belle Donne" o "Piazza Ciraci", che possono esprimere con una targa una più forte vicinanza dello Stato e di noi cittadini a chi, come Elisa, ha vissuto l'orrore del Nazismo.
Abbiamo aree espositive, come il Convento delle Servite o il Chiostro del nuovo Museo Civico, che si prestano per illustrare o documentare l'Olocausto di sei milioni di Ebrei. Quell'orrore, che lei ha tenuto nascosto per molto tempo in un rispettoso silenzio e successivamente descritto con mano tremante nel suo Silenzio dei Vivi. Un silenzio, che oggi ha bisogno di essere urlato da tutti noi, affinché si possa percepire in quell'urlo la più piccola sofferenza subita da tutti gli esseri umani oppressi dai regimi totalitari.
Quel Silenzio, che la nostra Città dovrebbe "percepire" come un dramma vissuto dalla nostra concittadina Elisa Springer e non una occasione per una pseudomina gita fuori porta.
Fernando Maria Maurizio Potenza
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1 commento
Gregorio
mer 1 febbraio 14:21 rispondi a Gregorio…perché dimenticare ???? Perché c’è altro da ricordare! Tipo: lavoro che non c’è, bollette da pagare, manutenzione da fare, macchina da trovare e la vecchia da rottamare !! Oggigiorno ci sono tanti pensieri ( molto più gravi) che ti passano per la testa !! Soprattutto la sanità, che non funziona !! Penso che sono stato chiaro !!