
Il tandem Gregorio Pecoraro-Maria Grazia Cascarano riesce a perdere anche quando (all’apparenza) vince.
Se infatti i risultati delle primarie del PD, aperte a tutti quindi anche ai non iscritti al partito, hanno decretato la vittoria numerica (60% a 40%) dei Gregorios e della (ex?) portatrice sana di tessere, Maria Grazia Cascarano, politicamente la questione è di tutt’altra specie.
Per prima cosa è fondamentale notare come con la vittoria nazionale della neo-segretaria Ely Schlein, l’asse Manduria-Taranto-Bari a sostegno dello sconfitto Stefano Bonaccini (che i Gregorios e la Cascarano avevano imbastito negli ultimi tempi) ha subito una sconfitta politica clamorosa.
E’ vero che i numeri dell’affluenza manduriana sono stati i più alti della provincia (Taranto esclusa) e questo sarebbe generalmente un bel segnale di partecipazione e democrazia. Ma solo se la situazione del Partito democratico manduriano fosse stata uguale a quella degli altri circoli limitrofi.
La lotta dei Gregorios per entrare nel Pd in barba alle regole del partito ed il tentato “golpe” delle tessere con l’appoggio della Cascarano, hanno invece portato alla ribalta la peculiarità delle turbolenze politiche della città messapica rendendo così necessaria una lettura più superficiale dei dati.
Può essere considerato, quindi, il risultato racimolato dai Gregorios e dalla “signora delle tessere” (498 voti per Bonaccini) un risultato politicamente soddisfacente? Che forza politica hanno dimostrato di avere i Gregorios (sindaco e presidente del consiglio) in congiunzione con la (ex?) “signora delle tessere” e con il codazzo di yes-man formato da assessori e consiglieri comunali in carica?
Se rapportato alla forza contrapposta del Partito Democratico locale, formato solo da due (poco esperti) consiglieri di opposizione che sono riusciti a tenere e a raggiungere quota 338 voti per la poi vincente segretaria Schlein, davvero possiamo considerare meno di 500 voti un successo politico di Pecoraro e della Cascarano? Se, come qualcuno ricorderà, solo quest’ultima, fino a poco tempo fa, riusciva controllare da sola oltre 500 tessere del PD, possiamo davvero credere che 498 voti raccolti tra tutti i “simpatizzanti” manduriani rappresentino un risultato decente?
Ora, però, la “battaglia” si sposterà giocoforza a livello regionale, dove, dal presidente Michele Emilano in giù, finito di leccarsi le ferite dovute ad una sconfitta tanto inaspettata quanto clamorosa, si dovrà fare i conti con una mutata prospettiva politica del Partito Democratico.
Non fosse altro perché l’ideatore ed organizzatore della intera campagna elettorale della neo-segretaria Schlein è stato quel Francesco Boccia da Bisceglie che, sussurrano in tanti, sarà il deus-ex machina del nuovo corso PD in Puglia, promettendo così scintille con Michele Emiliano giunto a metà del suo secondo (ed ultimo) mandato come presidente alla Regione Puglia. Difficile immaginare come le parole-slogan della neo-segretaria PD Schlein "è un mandato chiaro a cambiare davvero" possano conciliarsi con un sistema politico lungo ventennale come quello dei Gregorios o di Emiliano.
E chissà se dal PD manduriano fedele alla Schlein e, quindi a Boccia, non sia già partita una telefonata di complimenti per la vittoria, magari strappando a quest’ultimo la promessa di un incontro vis-a-vis come la scottante situazione manduriana politica richiederebbe. Anche, e soprattutto, in vista del congresso cittadino, rimandato a causa del fallito “golpe” dei Gregorios, da tenere presumibilmente entro i prossimi tre mesi.
Gabrio Distratis
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1 commento
Lorenzo
mar 28 febbraio 10:11 rispondi a LorenzoFate attenzione, portare Cip & Ciop dentro il PD di Manduria è come portare 2 elefanti dentro il negozio di Swarovski 😜 Questi signori del 900' a casa con i nipoti. Manduria e la Marina necessitano di politici giovani ma che ragionano con la loro testa e non con quella dei familiari. Altrimenti non se ne viene fuori. Guai a tenere l'uovo di cuculo nel nido del cardellino. Dopo per sfamare l'intruso invadente ne devi portare di cibo 😜 Opinioni