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Pap� e fratello di Sarah Scazzi di nuovo in procura
Papà e fratello di Sarah Scazzi di nuovo in procura | © n.c.TARANTO - E’ durato quasi quattro ore ieri l’interrogatorio di Giacomo e Claudio Scazzi, papà e fratello di Sarah, la quindicenne di Avetrana scomparsa e uccisa il 26 agosto nell’abitazione degli zii in via Deledda. Per la sua morte sono accusati lo zio e la cugina, Michele e Sabrina Misseri, entrambi in carcere. Negli uffici dei carabinieri della sezione di polizia giudiziari, i due Scazzi sono stati sentiti dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino che ha voluto approfondire aspetti già noti perché riferiti dagli stessi testimoni che, si ricorda, sono comparsi in qualità di persone informate sui fatti. A papà Giacomo, soprattutto, è stato chiesto di ricordare con precisione l’ora in cui la figlia Sarah quel pomeriggio d’agosto uscì da casa per recarsi dagli zii Misseri dove sarebbe poi stata uccisa. In quell’occasione, ha ricordato Giacomo Scazzi, era impegnato a lavare i pennelli utilizzati per pitturare le pareti mentre la moglie stava apparecchiando per il pranzo. Così come ha sempre sostenuto, quindi, il papà di Sarah ricorda che intorno alle quattordici la figlia salutò tutti e uscì dalla porta da dove non avrebbe più fatto ritorno. Il fratello Claudio che quel giorno non era ad Avetrana ma a Milano dove vive per lavoro con il padre Giacomo, avrebbe invece spiegato i rapporti che correvano tra la sorella, Sabrina e i due amici adulti del gruppo, Alessio Pisello e Ivano Russo. «Un normale rapporto di amicizia», ha detto Claudio che nel periodo di vacanza faceva parte anche lui della stessa comitiva. Non si conoscono invece i particolari dei messaggi notturni che Ivano avrebbe inviato sul cellulare di Sarah ma che, secondo Ivano stesso, erano diretti al fratello Claudio. Ieri intanto la procura si è espressa contro la richiesta di scarcerazione di Sabrina, inoltrata dagli avvocati che la difendono al gip Martino Rosati che dovrà decidere. A proposito di assistenza legale, da segnalare l’ingresso dell’avvocato, Franco Coppi, nel pool difensivo dell’estetista accusata dal padre di avere strangolato la cugina Sarah. Il noto penalista romano è stato consulente del processo a carico di Giulio Andreotti e, ancora più vicino, dell’ex sindaca di Taranto, Rossana Di Bello. Coppi curerà il ricorso in Cassazione contro l’ordinanze del Tribunale del riesame che respingeva la richiesta di scarcerazione dell’indagata. Da segnalare, infine, l’uscita dall’isolamento di Michele Misseri che da domenica ha lasciato l’ala sopra l’infermeria del carcere dove viveva isolato da tutti ed è passato nella sezione sottostante della stessa infermeria occupata da altri diciannove detenuti che potranno ora vederlo e parlare con lui dalle rispettive celle ma non di incontrarlo. Nazareno Dinoi
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2 commenti
maria
mar 21 dicembre 2010 11:31 rispondi a mariaDopo l`ultima testimonianza del vicino di casa Misseri di aver visto Sarah alle 13:45. Dopo l`interrogatorio alla mamma Concetta che "ricostruendo" il giorno 26 agosto ha ipotizzato che era possibbile che la figlia fosse andata via di casa verso le 13:30. Adesso come tre mesi fa`,Giacomo ricorda che era impegnato con la pittura della casa e che Sarah era andata via verso le ore 14:00. Come la mettono adesso gli inquirenti? Fanno a testa o croce? A mio modesto parere non sarebbe il caso di Valutare seriamente le testimonianze con gli orari dei primi giorni?uscita di casa alle ore 14:00 - 14:15 ? Concetta aveva parlato della telefonata ricevuta dalla badante dalla Romania mentre Sarah usciva di casa. Come e`possibbile che non ci siano tracce di quella telefonata? Io abito all`estero, e vi assicuro che sui miei tabulati risultano tutte le telefonate, non solo italiane. Voglio far notare, a chi e`convinto che agganciare una telefonata
maria
mar 21 dicembre 2010 11:31 rispondi a mariasu una determinata cellula telefonica sia una prova inappellabbile al luogo dove e`stata fatta o ricevuta la chiamata. E`vero ma solo in parte. Io abito in una citta`di frontiera, spesso succede di trovarmi a 2 kilometri distante dal confine, io aggancio la cellula telefonica svizzera, il mio compagno, stesso luogo, stessa compagnia telefonica, stesso minuto aggancia quella tedesca (e viceversa).Per noi e`facile verificarlo perche`cambia il prefisso.(quella telefonata fatta su territorio tedesco dai tabulati risulta fatta su territorio svizzero)Anche la tecnologia "mente". Ps. ma se e`ancora incerto l`ora, il luogo e forse anche il giorno dell`omicidio, stabilire l`orario che Sarah ha lasciato la sua casa,credo sia secondario. Spero ancora nel lavoro degli inquirenti e dei Ris, per dare una Verita`a Sarah e Giustizia.