
Piena attività dei carabinieri ieri mattina a Manduria dove le sirene delle autopattuglie si sono fatte sentire a lungo. Si trattava dell’operazione di trasferimento nel carcere di Taranto di quattro persone di Sava e Lizzano che erano state già fermate e poste ai domiciliari perché accusate di furto e resistenza a pubblico ufficiale. Con la loro auto, rubata a Taranto, avevano speronato più volte la macchina dei carabinieri nel corso di un pericoloso inseguimento.
«Molto grave il fatto commesso ed elevata l'inclinazione a delinquere» per non meritarsi la misura restrittiva in carcere anziché ai domiciliari come era stato precedentemente stabilito. Per queste ragioni ieri il gip Fulvia Misserini ha spedito in cella i quattro giovani fermati mercoledì dai carabinieri con l'accusa di furto aggravato, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di Andrea De Padova di 18 anni e Christian Urbano di 31 anni entrambi di Sava e Luigi Ninni, 27 anni di Lizzano, tutti pregiudicati. Il quarto è un lizzanese incensurato di 21 anni. A difenderli, gli avvocati Armando Pasanisi per Urbano, Bruno Pozzessere per Ninni, Rosario Frascella e Biagio Leuzzi per De Padova e Luigi Danucci per l'incensurato.
Tutti e quattro erano stati arrestati dopo un rocambolesco inseguimento. Prima due e dopo qualche ora gli altri, i quattro indagati avevano da poco cercato di impadronirsi della colonnina che raccoglie le banconote di un distributore di benzina della Q8 di Grottaglie, quando sono stati intercettati dai militari di un'auto civetta dei carabinieri di Manduria che hanno dato l'allarme iniziando un inseguimento concluso con la cattura. Per compiere il colpo, finito molto male, i quattro banditi avevano rubato a Taranto un'auto, un'Alfa Romeo Giulietta e un camion con il quale avevano tentato di sradicare la colonna del self service legandola al traino del camion con una corda che si è poi spezzata.
Individuati dai carabinieri mentre si allontanavano dalla stazione carburanti con la corda spezzata ancora legata alla parte posteriore del camion, è iniziato un pericoloso inseguimento notturno sulla strada che collega Grottaglie con Carosino, con ripetuti speronamenti all'auto dei carabinieri. Dopo circa quattro chilometri la Giulietta è stata costretta a fermarsi per la foratura di due pneumatici. Così le forze dell'ordine sono riuscite a bloccare i primi due mentre gli altri che erano alla guida del camion sono stati presi da altre pattuglie. Questi ultimi due erano riusciti a dileguarsi fuggendo a piedi nelle campagne, ma sono stati poi fermati davanti alle proprie abitazioni dove i carabinieri che li avevano riconosciuti li stavano aspettando. L'intera scena del tentato sradicamento della colonna porta banconote, fallito per la rottura della corda, è stata ripresa dalle telecamere del servizio di sorveglianza della stazione di servizio. Di particolare gravità, nel far decidere la convalida dell'arresto con l'appesantimento della misura restrittiva in carcere richiesta anche dal pm, è stata ritenuta l'azione violenta dello speronamento tentata più volte dai malviventi per sfuggire alla cattura. «Elemento questo - osserva la giudice Misserini - sintomatico di una particolare inclinazione a delinquere» e di «un disprezzo verso la vita e l'incolumità».
N.Din.
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2 commenti
Marco
dom 15 maggio 2022 01:35 rispondi a MarcoE la guida senza patente del CAMION ?? O non era un camion?
Roberto M
lun 16 maggio 2022 12:08 rispondi a Roberto Mgiusto non l'hanno considerata quello è anche un reato😒