Omicidio di Sarah, interrogatori nella notte per verificare alibi di Ivano

Omicidio di Sarah, interrogatori nella notte per verificare alibi di Ivano | © n.c.AVETRANA - E' terminato alle due di questa notte il lunghissimo interrogatorio iniziato nella tarda mattinata di ieri della fidanzata del fratello di Ivano Russo, amico di Sabrina Misseri e Sarah Scazzi più volte sentito dagli inquirenti che indagano sull'omicidio della quindicenne di Avetrana. Francesca, questo il nome della ragazza interrogata ieri , doveva confermare l'alibi fornito da Ivano il quale ha sempre sostenuto che il 26 agosto quando Sarah fu strangolata e il suo corpo portato in campagna per essere occultato in un pozzo si trovava in casa in compagnia della madre, del fratello Claudio e della fidanzata di quest'ultimo, Francesca appunto. Secondo fonti investigative la ragazza che vive a Napoli avrebbe confermato l'alibi del cognato. Non si comprende però la durata della sua audizione protrattasi sino alle 2 della notte. Interrogata anche la famiglia della ragazza Sempre ieri, oltre a lei sono stati ascoltati in qualità di persone informate sui fatti, i suoi genitori e il fratello di Ivano, Clauudio. La coppia di giovani avrebbe quindi fornito l’alibi a Ivano che il pomeriggio del 26 agosto, giorno dell’uccisione di Sarah, ha raccontato di trovarsi con loro in casa. «Ricordo che mia cognata Francesca guardava la partita del Napoli in televisione mentre io mi riposavo nella mia stanza», ha sempre asserito l’amico di Sabrina e di Sarah per giustificare la sua assenza dalle ricerche. Mentre dormiva, il suo cellulare squillava inascoltato nell’auto dove lo aveva distrattamente lasciato. A chiamare era Sabrina che lo voleva avvertire della scomparsa della cugina. L'interrogatorio di Michele Oggi, infine, Michele Misseri sarà interrogato in carcere dagli avvocati che difendono la figlia Sabrina detenuta anche lei in un’altra ala dello stesso penitenziario. A fare domande saranno gli avvocati Franco Coppi del foro di Roma e Emilia Velletri di Taranto. Misseri potrà rispondere a tutto tranne a ciò che riguarda il movente e i possibili complici della fasi di occultamento del corpo della nipote uccisa. L’impedimento è stato imposto dalla procura sulla base di un decreto di scretazione per due mesi dei verbali di interrogatori precedenti. Zio Michele, da parte sua, potrebbe comunque avvalersi della facoltà di non rispondere anche se, secondo il suo avvocato, Daniele Galoppa, questa scelta che in un primo momento era stata presa in considerazione, sarebbe stata accantonata. Michele Misseri, insomma, potrebbe parlare e forse spiegare i lati ancora oscuri del suo ruolo nel delitto. Nazareno Dinoi

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