
Dopo l’anticipazione dell’immagine sacra posta alle spalle dell’altare e il maestoso portone dell’ingresso principale, ecco due suggestive immagini della cupola della nuova chiesa di San Giovanni Bosco di Manduria. Le foto, pubblicate dal progettista dell’opera, l’architetto maruggese, Francesco Lonoce, offrono la vista della cupola dall’alto e un eccezionale colpo d’occhio di come la stessa apparirà ai visitatori dall’interno.
L’importo totale dell’intervento della chiesa e di tutto il complesso parrocchiale - ammontante a 4.567.760 euro - è finanziato al 75% dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi derivanti dall’8‰, soldi destinati dai fedeli alla Chiesa Cattolica che tornano dunque sul territorio. Al restante 25% ha provveduto la comunità di San Giovanni Bosco, sostenuta da quelle persone di buona volontà che riconosceranno la validità del progetto.
La progettazione e la direzione dei lavori sono affidate all’architetto Francesco Lonoce, agli ingegneri Claudio Mele e Salvatore Micelli nonché agli architetti Fabiola Decataldo e Maria Adele Marsella; importante nella gestione della pratica il ruolo svolto da don Francesco Nigro, direttore del Servizio per l'Edilizia di culto della Diocesi di Oria.
(Dal sito della diocesi di Oria)
La comunità parrocchiale di San Giovanni Bosco coincide con l'omonimo quartiere di Manduria, il più popoloso della città poiché conta circa 10mila abitanti. La chiesa e il complesso parrocchiale sono settimanalmente vissuti da più di 750 bambini e ragazzi che frequentano i percorsi di fede al catechismo, da 300 ragazzi che partecipano alle attività dell’oratorio insieme alle famiglie e da altri 250 iscritti al centro sportivo, da oltre 200 persone tra animatori, catechisti e altri volontari impegnati a vario titolo in molteplici iniziative educative, pastorali e sociali; negli stessi spazi la Caritas parrocchiale aiuta circa 100 famiglie manduriane e varie decine di immigrati distribuendo beni di prima necessità, accogliendo chi ha bisogno nel centro d’ascolto e fornendo ulteriore aiuto tramite il centro vestiario. Non vanno dimenticate le molteplici attività culturali annualmente realizzate e la disponibilità strutturale e strumentale offerta a tante realtà associative operanti sul territorio comunale e del circondario, compresi corsi di formazione al lavoro.
La comunità parrocchiale potrà dunque svolgere le quotidiane attività in strutture edificate secondo i più innovativi criteri di sicurezza e in ottemperanza alle vigenti norme antisismiche: dalla chiesa (che potrà ospitare oltre 700 fedeli seduti) alla canonica, con particolare attenzione soprattutto per quanto riguarda l’oratorio con il suo centro polifunzionale e il vasto cortile con i campi da gioco in cui saranno svolte diverse attività sportive.
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2 commenti
Pasquale Leo
dom 19 marzo 12:17 rispondi a Pasquale LeoChe vergogna... Quanti bisognosi si sarebbero potuti aiutare...
Lorenzo
sab 18 marzo 09:18 rispondi a LorenzoChe spreco di soldi. Chi disse FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO? Ha più diramazioni, gruppi e interpreti la Chiesa di Gesù che tutte le Religioni del Mondo. Gesuiti, Evangelisti, Copti, Bosconiani, Salesiani, Pretestanti, Ortodossi, Carmelitani, Francescani, Ambrosiani, Valdesi, Domenicani ecc. ecc. Poi Sua Eccellenza di Oria, poteva spendere meno per questa Chiesa e fare sistemare San Pietro in Bevagna, che oltre alla storia, rappresenta secondo la Chiesa cattolica l' unico vero discepolo di Gesù... tu Pietro su questa pietra.... Ricordatevi che tutto ciò che non sarà chiesa, dovrà essere censito come NON LUOGO DI CULTO e non che poi non si paga l' imu su eventuali abitazioni, garage e/o magazzini. Gesù dormiva all'aperto o da amici, non si fabbricava i palazzi con l'8 x mille. Opinioni