Mercoledì, 21 Maggio 2025

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Michele Misseri sconfessato in aula

Michele Misseri sconfessato in aula Michele Misseri sconfessato in aula | © n.c.MANDURIA - Una delle tesi principali di Michele Misseri, quella di un suo presunto condizionamento dei farmaci il giorno delle confessioni in cui accusava la figlia Sabrina Misseri, è stata smentita ieri dall’infermiere manduriano, Mimmo Maggi, che presta servizio nel carcere di Taranto.  «Il signor Misseri – ha detto Maggi ieri davanti alla Corte d’assise dove si svolge il processo sulla morte di Sarah Scazzi - la sera che precedette il suo sopralluogo ad Avetrana (in cui formalizzò le accuse nei confronti di Sabrina, ndr), rifiutò i tranquillanti perché disse che voleva stare in forma per l’appuntamento del mattino dopo». L’infermiere che era citato come testa della procura, ha spiegato con molta chiarezza il categorico rifiuto da parte del detenuto ad assumere gli ansiolitici prescritti dal medico. «Di solito facciamo firmare il rifiuto in cartella ma durante il giro della mattina Misseri era stato già tradotto ad Avetrana per cui non ho potuto più farmi dare la liberatoria», ha spiegato Maggi che ha ricordato di altri casi in cui il contadino non aveva voluto seguire la terapia dello psichiatra». La stessa cosa hanno poi confermato lo psichiatra, Giovanni Primiani e il capo degli agenti di polizia penitenziaria, Giovanni Lamarca. Misseri, nelle sue recenti dichiarazioni e nei suoi memoriali, ha sempre sostenuto che i tranquillanti e gli antidepressivi che prendeva in carcere ad indurlo ad accusare la figlia. Questo, sempre secondo Misseri, grazie anche alle presunte forzature del suo ex avvocato Daniele Galoppa e della criminologa Roberta Bruzzone. Ma è stata quest’ultima ieri a smentire quest’altra tesi dello «zio orco». «Era un colloquio formale in cui cercavamo di mettere Michele Misseri a suo agio quando scoppio in lacrime e disse: non ho ucciso io Sarah, è stata mia figlia Sabrina». E’ stato questo uno dei passaggi più suggestivi ieri nel processo sull’uccisione della quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto del 2010 e fatta trovare morta in un pozzo 42 giorni dopo. La testimonianza della criminologa Bruzzone, già consulente dello zio di Sarah che si autoaccusa, non creduto dall’accusa, dell’omicidio della nipote si riferisce all’incontro con l’imputato avvenuto nel carcere di Taranto il 5 novembre del 2010 alla presenza dell’ex difensore di Michele Misseri, Daniele Galoppa. «Sentendo quelle parole io e l’avvocato ci guardammo negli occhi e chiedemmo a Misseri di non continuare e di dire tutto ai magistrati da noi subito avvertiti». E così fece Misseri anticipando agli inquirenti quello che due settimane dopo, il 19 novembre, avrebbe confermato nel corso dell’incidente probatorio: «è stata mia figlia ad ucciderla – disse - e io ho solo nascosto il cadavere». La dottoressa Bruzzone ha poi ricordato che «la settimana che precedette l’incidente probatorio Misseri in carcere non volle incontrare nessuno dei familiari perché ne temeva l’influenza». Soprattutto della figlia Sabrina, ha ricordato la teste, «della quale aveva paura fisica tant’è  che si raccomandò di avere di spetto a lei una posizione protetta nella stanza dove si sarebbe svolto l’interrogatorio». La consulente ha negato di aver mai avanzato a Misseri scenari come quello di una sua scarcerazione se avesse incolpato la figlia che «essendo giovane avrebbe avuto una pena lieve». Questa versione, sostenuta da Misseri nei suoi memoriali, era stata riferita da quest’ultimo ad un ex detenuto del carcere di Taranto, tale Clemente Crescenzo, autore, a sua volta, di una raccolta di memorie finite sui giornali in cui descrive le confidenze avute dal compagno di detenzione durante i lavori di pulizia davanti alla sua cella.

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7 commenti

  • Michele
    sab 6 ottobre 2012 09:37 rispondi a Michele

    Michele non affatto sconfessato. In primis v precisato che il sopralluogo del 18 ottobre cio 4 giorni dopo la chiamata in correit di Sarina. In secondo luogo Michele era gi in carcere e quindi sotto terapia da 11 giorni e l' effetto svanisce dopo alcuni giorni di non assunzione(lo precisa la Bruzzone nel verbale del 5 novembre). Terzo Maggi parla di rifiuto occasionale e non definitivo, dalla parole dello steso Maggi infatti si evince che era successo altre volte ma poi aveva ripreso.

  • Vincenzo
    gio 7 giugno 2012 06:24 rispondi a Vincenzo

    Auspico che in un processo cos complesso e di tale risonanza mediatica si faccia informazione il pi possibile completa ed esaustiva anche attraverso la pubblicazione dei verbali di udienza. Le udienze sono pubbliche, ma non tutti hanno possibilit di assistervi. I cittadini hanno il diritto di esercitare un controllo sugli atti giurisdizionali che devono essere motivati, e da ci scaturisce il diritto all'informazione sull'iter formativo degli stessi.

  • Cinzia1
    mer 6 giugno 2012 05:22 rispondi a Cinzia1

    L' articolo estremamente riduttivo e incompleto, non riferisce la testimonianza del detenuto e delo psichiatra. Queste ultime, infatti, mi sembrano favorevoli a Sabrina e negative per l'operato dell' avvocato Galoppa e della criminologa Bruzzone.Inoltre noto che in tutti gli articoli non appare mai il contraddittorio della difesa

  • Franco
    mer 6 giugno 2012 11:08 rispondi a Franco

    Mah, detto cos sembra facile, invece ieri due testi hanno "sconfessato" la Bruzzone e Galoppa dicendo che a loro Misseri ha sempre riferito la prima versione e che l'aveva cambiata su istigazione dei due. A chi credere? Non so quando si sapr la verit su questa triste storia. Bah!!

  • Antonella
    mer 6 giugno 2012 10:30 rispondi a Antonella

    Quella dei farmaci la barzelletta pi ridicola che abbia mai sentito.Non sanno pi che inventarsi.Ora vedrete che cercheranno di dire che michele ha chiamato in correit la figlia per vendicarsi di quello che aveva sentito dire da sabrina contro di lui,dopo l'arresto di michele stesso.Questa barzelletta lho sentita ieri in tv.Zelig, in confronto alle teorie della difesa, dilettantesco. ps.miglior titolo dell'articolo qui sopra,per dare l'idea dell'udienza di ieri, non poteva esserci.

  • maria,g
    mer 6 giugno 2012 10:23 rispondi a maria,g

    Dal Quotidiano. " Di tenore opposto la testimonianza del detenuto Clemente Di Crescenzo che durante il Natale del 2010 raccolse le confidenze di zio Michele. Misseri mi disse - ha ricordato - che stava scrivendo alla figlia Sabrina perch l'aveva incolpata. Diceva che l'avv.Galoppa e Bruzzone lo avevano convinto ad accusarla perch in questo modo sarebbe andato ai domiciliari in un convento a curare un orto e sarebbe uscito dopo due anni." .............................................................. Il Sig. Di Crescenzo fa`questa testimonianza, quella della Bruzzone completamente diversa. Per il Di Crescenzo una versione vale l`altra, non ha niente da perdere o da guadagnare, completamente diversa invece la posizione della Bruzzone, se dovesse essere stabilito che hanno influenzato Misseri sono c.... amari. Nessun commento nell`articolo delle "battute" poco professionali del pm con il suo "lei stia zitto" rivolto al legale di Sab

  • maria,g
    mer 6 giugno 2012 10:23 rispondi a maria,g

    rina. Gli avvocati vengono pagati per parlare e non per stare zitti. Semplicemente disgustoso e privo di ogni etica professionale. Un processo serve per stabilire la verita`e non per imporre le proprie idee, serve per vedere le cose nel modo piu`chiaro e civile possibbile le due facce della medaglia e non chi pensa di avere diritto alla parola.

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