Lunedì, 19 Maggio 2025

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Michele Misseri prende a secchiate un'altra giornalista IL VIDEO

Michele Misseri prende a secchiate un Michele Misseri prende a secchiate un'altra giornalista IL VIDEO | © n.c.AVETRANA - Com’era già successo nello scorso mese di novembre, ieri Michele Misseri ha tirato un’altra secchiata su una giornalista e l’operatore Rai che erano andati con l’intenzione di sentire un suo parere sull’udienza di oggi. Il gavettone del contadino di Avetrana questa volta è toccato alla giornalista di Uno Mattina, per la rubrica Storie Vere, Maria Grazia Sarrocco e all’operatore dell’agenzia Poiana di Ostuni. Non contento della secchiata, una volta rientrato in casa zio Michele, probabilmente con una manichetta, ha annaffiato la giornalista spruzzando acqua attraverso il portoncino. Guarda il video Chi era e cosa è diventato Michele Miseri  di Sara Piccione E’ durata poco l’udienza in corte d’appello a Taranto per il processo sulla morte di Sarah Scazzi, ma Michele Misseri non è mancato d’esserci come in nessun’altra precedente udienza Pertanto anche oggi la sua presenza è stata d’obbligo. Chi lo ha osservato, ha potuto notare il grande cambiamento di questa figura. In letteratura (e in psicanalisi) lo chiamano Doppelgänger, il sosia uscito dall’ombra di una cella: è la figura spettrale di un Michele Misseri opposto a quello esistente in natura. Zio Michele non è più il contadino sfatto, tremulo, dallo sguardo perennemente volto al terreno di un tempo. Uscito dal tribunale non è apparso più l’omicida dagli abiti e dai pensieri dismessi, lo sfortunato dal cuore tenero che sussurrava con tremore parole dialettali incomprensibili davanti ai magistrati. Michele Misseri appare diverso: capelli corti, ben rasato, baffi folti e un defilato sorriso da esattore delle tasse, gli occhiali d’una temerarietà quasi intellettuale, dettando anche lui una moda che non sfugge all’occhio più critico di chi lo ha visto in tv per tanti mesi. Non si sorprende più davanti all’assalto dei cronisti (che li prende anche a secchiate), attraversando glacialmente la strada che lo porta all’ingresso del Palazzo di Giustizia. Lo contraddistinguono le risposte sprezzanti date ai giornalisti in difesa della moglie e della figlia, l’ombra del dubbio non fa più capolino dai suoi occhi di ghiaccio. Quindi si può dire che la copia letteraria di Michele Misseri è stata plasmata da mesi di galera e di contatti umani di vario peso. Soprattutto la sua figura si è scandita attraverso le uscite pubbliche in tv, quasi a riprendere un reality horror senza fine. La televisione, come il sonno della ragione, a volte genera mostri. Michele è passato dai panni del  “mostro” uccisore di ragazzine e necrofilo a vittima, «ciuccio di fatica» costretto dalla moglie arpia a dormire sulla sdraio: questo accadeva mano a mano che cambiava il quadro dell’accusa e i talk show invocavano i colpi di scena. Il nuovo Michele è un puro prodotto da video. È come quelle ragazzine acqua e sapone che, un anno dopo aver vinto Miss Italia, si ripresentano al pubblico scafate, truccate e con la cadenza dialettale piallata dai corsi di dizione. Ogni frase pronunciata da Michele viene filtrata attraverso il video e a fare moda. Emblematica e di uso comune risulta essere la frase pronunciata all’esterno del Tribunale di Taranto contro la giornalista Rai Filomena Rorro: “Tu sei una cretina, prima cosa”. Oramai è diventato un tormentone tra i giovani. E pensare che a creare moda è stato comunque un imputato di un processo per omicidio!

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1 commento

  • Carlo.
    sab 24 gennaio 2015 03:47 rispondi a Carlo.

    Ma tutte le cose che voi dite, e quelle che sono state dette in tanto tempo, hanno probabilmente creato il personaggio. Se tutti si facessero i fatti loro, forse le cose andrebbero meglio. Se fossimo noi tutti al posto di Michele Misseri, e ci riservassero lo stesso "trattamento", come reagiremmo? Noi parliamo del personaggio Misseri, ma nessuno dice niente di tutto quello che di riflesso va a finire sul processo. Si deve decidere chi il colpevole di questo omicidio, e lo si deve fare, purtroppo, sotto i riflettori e l'osservazione di milioni di persone, che per sentito dire sanno tutto di questa storia e possono gi emettere la loro sentenza, anche senza processo. Fino alla fine di questi processi mass-mediatici, giudici e giuria dovrebbero essere ospitati nell'isola dei naufraghi, perch rischiano di avere l'agenda scritta dai mass media.

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