
Con l’arrivo di settembre, nelle marine manduriane torna puntuale lo scenario delle serrande abbassate: locali della ristorazione e strutture ricettive chiudono progressivamente i battenti, lasciando spesso disorientati i turisti che ancora scelgono di soggiornare sul litorale ionico fuori dall’alta stagione. Una piaga cronica, che da anni nessuna amministrazione comunale sembra in grado di affrontare.
A differenza di Manduria, dove finora non si registrano iniziative in merito, è il vicino Comune di Maruggio a tentare un cambio di rotta. Il sindaco Alfredo Longo ha infatti lanciato un appello agli operatori del settore affinché non chiudano le attività con la fine di agosto, ma aderiscano a un progetto condiviso di destagionalizzazione.
«Non chiudete a settembre» è l’invito che Longo ha rivolto in una lettera aperta a commercianti, ristoratori e albergatori, ricordando come Campomarino e le marine maruggesi vengano scelte ogni anno da migliaia di visitatori, anche stranieri, attratti dal mare cristallino e dall’ospitalità locale. Una ricchezza che, secondo il sindaco, non può essere vanificata lasciando sguarniti i servizi proprio quando ancora tanti turisti decidono di fermarsi.
Il piano del Comune prevede azioni concrete: un calendario unico delle aperture, eventi diffusi sotto il marchio «Settembre Aperto», una mappa digitale delle attività operative, corsi di accoglienza multilingue e persino incentivi comunali per chi aderirà. Il tutto per trasformare settembre da mese di chiusura a nuova occasione di crescita.
L’appuntamento per dare avvio al percorso è fissato per il 5 settembre, con un tavolo operativo tra amministrazione e operatori privati. «Restare aperti qualche settimana in più – ha sottolineato Longo – non è solo un’opportunità economica, ma una scelta etica e di rispetto verso i turisti e verso noi stessi».
E Manduria? Al momento, dal Palazzo di città non arriva alcun segnale. Nessun progetto, nessun invito, nessuna proposta per destagionalizzare un territorio che pure sogna da anni un turismo più lungo e strutturato. Un’inerzia che pesa ancora di più se si considera che l’assessore al commercio del Comune di Manduria gestisce personalmente un ristorante-vineria a San Pietro in Bevagna, una delle marine manduriane più frequentate. Partirà da lui un’iniziativa simile a quella del sindaco Longo o prevarrà ancora il silenzio?
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
Mattacchione Joe
oggi, lun 1 settembre 09:58 rispondi a Mattacchione JoeSarà difficile che l'assessore possa fare qualchecosa, almeno stando al viso qui esposto. Così mi sembra.
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, lun 1 settembre 07:49 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaSemplicemente perché a Manduria è dura a morire la "cultura" San Pietro e Paolo/San Gregorio. Le Marine interessano per meno di 60 gg l' anno, casomai bisogna investire 😜 Mentalità ILLANA che si tramanda nelle generazioni e nella politica locale, attenta ad incassare Imu per 12 mesi l' anno 👍 Intanto il Comune è sceso sotto i 30 mila abitanti 🤔 Ci sarà da ridere alle prossime elezioni comunali con poche poltrone 🤡 Opinioni