Alcuni giorni fa mi arriva una raccomandata dal comune di Manduria, viene dai servizi sociali per avvisarmi che da giorno 16 ottobre tolgono a mio marito, Piero Pizzi (malati di Sla, NdR), l’operatore socio sanitario domiciliare perché le risorse dell' ambito territoriale destinate a questo servizio sono terminate.
Mi dicono che potrei usufruire dei buoni servizio della Regione Puglia, però dovrei dare una quota di compartecipazione di 3,70 euro all'ora. Ma a voi vi sembra normale? Ma che aiuto è questo se devo pagare io? Quando stai per trovare un minimo di equilibrio ti scombussolano la vita. Da premettere che la prestazione è solo per un'ora al giorno per una patologia così grave e per una persona così difficile da gestire. Mi rivolgo alle autorità competenti: vergognatevi. E poi si parla del diritto alla vita, ma quale vita! Solo tanto dolore e solitudine.
Rosanna Lochi
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2 commenti
Ciro
gio 15 ottobre 2020 05:14 rispondi a CiroUn abbr,accio forte al mio amico Piero, Rosanna non arrenderti MAI , è davvero una vergogna , come, ancora più vergognosa, è quella gente che crede pensa e sostiene che la disabilità sia diventata un privilegio. "Privilegio" che gli offriremmo con immenso piacere.
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mer 14 ottobre 2020 08:36 rispondi a [email protected]Diritto alla vita , nn sanno cosa significhi........questo perché nn hanno in casa patologie gravi!si dovrebbero solo vergognare e mettersi una maschera , come quelle di Pirandello