Giovedì, 2 Maggio 2024

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Il parere dell'imprenditore Gregory Perrucci

L’occasione perduta dello scheletro gigante di San Pietro. Tarentini: "chi vuole scavare con noi?"

Lo scheletro gigante Lo scheletro gigante | © La Voce di Manduria

Sta suscitando stupore ed anche delusione la notizia del misterioso gigante (uno scheletro di due metri), sepolto mille anni fa a San Pietro in Bevagna e portato alla luce e ricoperto nel 2004 dopo gli scavi per il restauro degli alloggi dei pellegrini della vicina chiesa.

Quasi tutti i commentatori si chiedono perché una scoperta simile, portata alla ribalta solo oggi, non è stata pubblicizzata e studiata come meritava. Della sua esistenza si è saputo solo ora grazie alla pubblicazione della foto dello scheletro da parte dell’imprenditore Gregorio Tarentini, titolare dell’impresa che all’epoca ha eseguito gli scavi per conto della Soprintendenza.

Il commento

«Dopo 17 anni – è il commento dell’imprenditore del vino, Gregory Perrucci - un ritrovamento archeologico straordinario ci viene raccontato dal titolare di una ditta di scavi autorizzata presente all'evento. Una delle milioni di occasioni sprecate per far appassionare la gente (che finanzia la ricerca) alla Cultura del proprio Paese; una scoperta di questo genere – aggiunge Perrucci - va condivisa e non lasciata nei cassetti né del pubblico, né del privato. Su reperti di gran lunga minori – conclude l’imprenditore -, in altre parti del mondo costruiscono storie, attrazioni, turismo, bellezza, cultura; noi invece li lasciamo marcire in maniera indolente».

Sempre sui social ieri è comparsa poi una proposta, una provocazione forse, del testimone e protagonista di quella prodigiosa scoperta. Ed ecco cosa scrive Tarentini: «Qualora ci fossero persone disposte a partecipare ad un progetto di archeoturismo, e cioè scavare insieme con noi, fatemelo sapere, io sono disponibile, conosco i siti a colpo sicuro».

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4 commenti

  • Irene
    gio 7 ottobre 2021 11:15 rispondi a Irene

    Nn c è limite all ignoranza... Nn c è il senso della cultura.....solo vigneti

  • Pinuccio
    gio 7 ottobre 2021 10:30 rispondi a Pinuccio

    Manduria, da sempre, è stato il luogo di scoperte archeologiche di notevole fattura e foggia. Scoperte, che dopo notevoli sforzi per riportarle alla luce sono state fotografate e poi ,il tutto, ritombato ....che tristezza. Manduria sarebbe potuta ( con estrema certezza ) diventare un ''museo a cielo aperto'' e con i prodotti enogastronomici locali , essere la calamita di enormi flussi turistici, di gran lunga maggiori degli attuali.

  • leonardo
    gio 7 ottobre 2021 01:50 rispondi a leonardo

    CONCORDO IN PIENO CON LORENZO. riguardo agli scavi da fare '' CACOMU'' scordiamoci l'autorizzazione.

  • Lorenzo
    mer 6 ottobre 2021 06:20 rispondi a Lorenzo

    Ottima idea. Si tuteli con le autorità competenti prima di scavare e si faccia firmare una convenzione da tutti coloro che potrebbero poi bloccare l' iniziativa. Si ricordi, ma lei lo sa, che Manduria è la terra dell' invidia, quella infame. Dove poi alle spalle, se hai un idea buona e che funziona, ti colpiscono senza farsi riconoscere. Altrimenti oggi nel 2021, Manduria e la Marina, con vigneti, uliveti, centro storico da favola, scavi archeologici, fonte pliniana, chiese meravigliose, riserve naturali, fiume Chidro e 15/18 km di costa da favola, doveva essere un gioiello di prosperità e civiltà. Attendo sviluppi ??

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