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L'ex primario della chirurgia si confessa: "Meglio il privato"
L'ex primario della chirurgia si confessa: "Meglio il privato" | © n.c. MANDURIA - E’ stato il primo chirurgo, da Napoli in giù, ad eseguire interventi all’addome con la tecnica video laparoscopica. Allora Salvatore Mandurino, primario di chirurgia generale, lavorava all’ospedale di Manduria dove di interventi “senza bisturi” ne ha fatti migliaia. Sino ad un anno fa quando, a 65 anni ancora da compiere, il suo datore di lavoro, stabilì che a quella età il primario chirurgo non poteva più operare. Non l’ha pensata così Marcello Bernardini, medico e proprietario dell’omonima clinica privata di Taranto che, appena divenuto libero, ha chiesto ed ottenuto il “cartellino” del pioniere della laparoscopia. Da allora il dottor Mandurino nella nuova struttura privata ha eseguito 350 interventi. “Molto meglio adesso perchè sia io che i miei pazienti abbiamo cose che nell’ospedale pubblico ce le sognavamo”. E’ la storia solita di chi deve mettere a confronto la sanità privata con quella pubblica. “Questa è una macchina perfetta dove si lavora e si produce in una maniera inimmaginabile per gli ospedali”, afferma Mandurino con dati ed esperienza personale alla mano: “Qui nel 2009 sono stati fatti 5.280 interventi chirurgici, molti dei quali di alto livello scientifico e di ricerca, nelle diverse branche di chirurgia generale, oculistica, ortopedia, ostetricia e neurochirurgia. Per non parlare dell’ospitalità alberghiera, l’igiene e la cortesia del personale e infine la rapidità dell’approvvigionamento di strumenti chirurgici anche molto complessi. Tutti pregi - continua - che quando ero nel pubblico mancavano; e pensare - conclude il chirurgo - che quando mi dissero che alla Asl non potevo più lavorare ci ero rimasto male: a saperlo avrei lasciato prima”.
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3 commenti
antonio
sab 20 febbraio 2010 01:40 rispondi a antonioSputare nel piatto in cui ho trovato da mangiare per anni non un comportamento da professionista quale uno si reputa.Poi tutti i professionisti che raggiungono una certa et devono dico devono andare in pensione, altrimenti i nostri giovani quando si inseriscono nel mondo del lavoro.Non solo, alcune attivit poi danno la possibilit di fare il doppio lavoro, a casa e in una struttura pubblica (vedi i medici, gli ingegneri,i commercialisti ecc.ecc.)e sicuramente si stancheranno e non possono rendere adeguatamente e responsabilmente in una situazione di emergenza.Allora mandiamoli a casa.
leonardo
sab 20 febbraio 2010 11:33 rispondi a leonardonon pensavo che un professionista del genere che a manduria e in ospedale pubblico dove i malati vengono assistiti gratuitamente e non a pagamento si sarebbe comportato cosi' male nei confronti di un ospedale che gli a dato da mangiare per oltre 40 anni
Rita
sab 20 febbraio 2010 07:22 rispondi a RitaHo partorito in una clinica privata ma convenzionata....un'altro mondo ...