
TARANTO — Si è conclusa ieri, con undici sedute in un mese, l'udienza preliminare relativa all'inchiesta sul delitto di Sarah Scazzi. Per la sentenza, però, si dovranno attendere altri dieci giorni. Il gup Pompeo Carriere ha fissato per il 21 novembre il deposito del verdetto che stabilirà il rinvio a giudizio o il proscioglimento dei tredici imputati. Nel frattempo, però, il giudice dovrà esprimersi sulla richiesta di libertà o i domiciliari per Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, avanzata dai rispettivi avvocati. La decisione dovrebbe arrivare entro cinque giorni dal deposito della richiesta ma il termine non è perentorio per cui potrebbe essere comunicata da un giorno all'altro.
L'udienza di ieri ha visto le repliche della difesa e dell'accusa. Quest'ultima, rappresentata dai pm Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, ha riportato in aula la trascrizione di un'intercettazione in carcere tra Michele Misseri e la nipote Daniela Greco. In quel colloquio avvenuto l'8 novembre 2010, zio Michele si autoaccusava della sola soppressione del corpo e non dell'uccisione della nipote Sarah. Ecco i passaggi salienti dell'intercettazione. «Certamente, Sabrina deve fare la parte sua… non è che sono solo eh … cioè siamo stati incolpati tutti e due…», diceva Misseri alla nipote. «Perché ti volevi avvelenare?», chiede la giovane. «Che Sarah chi l'ha messa dentro il pozzo? Chi l'ha messa? Chi tiene la colpa, eh? Chi l'ha portata la ragazza in campagna? Mica l'ha portata Sabrina. Io l'ho portato il cadavere…». L'interlocutrice tenta di confortarlo. «Purtroppo la versione mia la devo fare… l'ho già fatta… la devo fare, per forza hai capito? La verità che l'ho portata io nel pozzo… che ho bruciato le robe… il telefonino… tutte queste cazzate qua tutte io le ho fatte». Nella stessa memoria aggiunta i pm hanno riportato la testimonianza degli infermieri e del medico del carcere che smentiscono di aver somministrato farmaci a Misseri il giorno stesso e in quelli precedenti la sua chiamata in correità della figlia. Per l'accusa queste sono prove schiaccianti della colpevolezza della due donne accusate di concorso in omicidio.
«Abbiamo depositato una memoria scritta e abbiamo risposto punto su punto agli interventi dei pm», ha detto l'avvocato Franco Coppi, uno dei due difensori di Sabrina Misseri, uscendo dall'aula». «Abbiamo replicato su tante cose - ha aggiunto - dal movente all'alibi, alla credibilità dei testimoni, al contributo portato da psichiatra e psicologa del carcere che a dire la verità sono stati ingiustamente attaccati dal pubblico ministero». Alla domanda su che cosa si aspetti dall'udienza, Coppi ha risposto: «Inutile ricorrere all'ipocrisia. Ci aspettiamo esattamente quello che abbiamo chiesto, una sentenza di non luogo a procedere».
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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4 commenti
maria,g
dom 13 novembre 2011 12:14 rispondi a maria,gCon il dovuto rispetto per TUTTI. Quanto tempo ancora durera`la "farsa"? Quando dice che e`stato lui non li credono, quando coinvolge la figlia si. Ha ragione il Prof. Meluzzi quando dice di fare una perizia psichiatrica.
darpi
dom 13 novembre 2011 11:22 rispondi a darpiquesti inquirenti ci devono spiegare se misseri attendibile sempre o solo quando fa comodo a loro.....
ALESSIA
dom 13 novembre 2011 09:06 rispondi a ALESSIAil professore Coppi sceso veramente a un livello bassissimo spero che tutti vengano rinviati a giudizio specialmente Vito Russo ............. . A nessuno importa pi di tanto difendere Sabrina e Cosima , lo scopo difendere questi avvocati .......... , ne v di mezzo la loro carriera, quindi difesa di Sabrina perch se v a fondo lei in molti la seguiranno .............
GIOVANNA
sab 12 novembre 2011 06:48 rispondi a GIOVANNABella questa si aspettano che mandano a casa le colpevoli che dovrebbero rinchiudere al manicomio criminale poich io avrei paura per michele di cosa sarebbero capace di farle pur di toglierselo dai piedi poveretto mi fa' molta tenerezza ......mentre loro stanno in una cella servite e riverite io le darei il carcere a vita ...............