La bellissima torre Saracena di Colimena con le bandiere blu e lillà che svattano in alto. L'incantevole mare azzurro alle spalle e sotto due bagni chimici. Ed ecco sui social la foto di Carlo Bizzini pronta per diventare virale con il titolo: “Potremmo chiamarla Torre dei Cessi”.
E’ l’ultima "scenografia" che l’amministrazione comunale di Manduria ha regalato ad uno dei monumenti più fotografati delle marine manduriane, sicuramente più dei fenicotteri rosa e del fiume Chidro. Una scelta sicuramente di cattivo gusto che toglie l’incanto all’antica torre che dà il nome e identifica la località balneare che tra qualche mese ospiterà lo scarico emergenziale del nuovo depuratore di Manduria e Sava. Da questo punto di vista, i due cessi chimici sono almeno a “tema”.
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4 commenti
Gerardo
sab 10 agosto 19:54 rispondi a GerardoVogliamo contare tutte le case in torre colimena che sversano nel sottosuolo tramite pozzi neri, detti anche capujentu?almeno i bagni chimici si chiamano cosi' proprio perche' non inquinano ed e' un servizio in piu' per chi si trova fuori casa, senza essere costretti a consumare caffe' al bar per poi chiedere di usufruire del cesso che sversa nel sottosuolo
Vincenzo
sab 10 agosto 17:32 rispondi a VincenzoSegnaletica collocata a casaccio. Stalli blu disegnati sull'erba a ridosso di muri e recinzioni. Mancanza di zone di rispetto tracciate con vernice bianca per i pedoni. Non c'é due senza tre, quattro e cosi via. Dove mettere i bagni chimici? Ovviamente in primo piano con la torre sullo sfondo. Alla fine dei conti, anch'essi possono ambire ad essere scenografici, assurgendo a protagonisti della umana illogicità.
Egidio Pertoso
sab 10 agosto 14:56 rispondi a Egidio PertosoSoluzione comoda per lo smaltimento. Non essendoci sistema fognario in una zona abitata, d'estate, da migliaia di vacanzieri, si potra' scegliere se sversare in mare antistante - come gia' avviene con gli abusi abitativi - o, in alternativa, nell'oasi dei fenicotteri rosa, col rischio che cambino colore.
giovanni cazzato
sab 10 agosto 14:42 rispondi a giovanni cazzatoA proposito del depuratore e del problema a monte cioè: liberarsi della cacca dei concittadini e dei savesi, bisogna chiedere al deputato Iaia e al suo compagno di partito Scarciglia, attenti ai problemi ambientali, come mai da sindaco non prese provvedimenti per liberare Sava dai suoi stessi liquami? E poi, senza esprimere giudizi e opinioni, serve ricordare l'atto dell'ex sindaco di Manduria Massafra, che sotto il comando del Vespa giornalista, ma in veste di produttore di vini, chiese e ottenne il blocco lo spostamento del depuratore verso una contrada che tutti ritenevano idonea allo scopo. Il resto è colore che serve per evitare la noia di un'estate cocente.