
Su decisione dell’ultima assemblea dei soci, Archeoclub Manduria ha presentato un’istanza al sindaco Pecoraro e alla Soprintendente, affinché il Parco Archeologico sia intitolato al professore manduriano Michele Greco, con la dicitura “Parco delle Mura Messapiche Michele Greco”. «Siamo convinti – si motiva nella richiesta - che il bene culturale abbia valenza non solo per quanto potrà apportare alla Città in termini economici, ma principalmente per ciò che rappresenta e tramanda nella vita di una comunità».
Gli attivisti del movimento di opinione pubblica al servizio dei beni culturali e ambientali auspicano che il Parco possa così rendere testimonianza, nella sua denominazione ufficiale, a colui che «negli anni – scrivono -, ha contribuito a che si uscisse dall’oblio e si preservasse per tutti noi, proprio
Michele Greco è stato bibliotecario della “Marco Gatti”, ispettore onorario della Soprintendenza, attento custode di ogni sia pur piccola espressione del patrimonio culturale della città. Nominato con Decreto Reale del 21 agosto 1922, egli ricoprì tale carica ininterrottamente fino al 1964, quando ne chiese l’esonero per raggiunti limiti di età. Di questa sua attività si conserva traccia in numerosi faldoni conservati nella biblioteca civica. In essi, oltre ad un suo importante carteggio con studiosi e archeologi di respiro europeo e non solo (come nel caso di Willy Nagai, del Ministero dell’Educazione Giapponese), è presente una fitta corrispondenza con i suoi superiori su questioni inerenti le emergenze urbanistiche dell’epoca (zona di rispetto della cinta muraria, cantieri di lavoro, strada panoramica), in un’area che si andava sempre più scoprendo ricca di preziose testimonianze archeologiche, e che necessitava pertanto di un’importante azione di vigilanza e salvaguardia. Convinto che, per una efficace fruizione dei beni culturali, la società civile dovesse sensibilizzare le fasce popolari, accogliendone e promuovendone le istanze, a lui si devono importanti iniziative in tal senso.
Ne è un esempio l’impegno che egli profuse per sottrarre definitivamente l’Area archeologica all’aggressione dell’iniziativa privata, sollecitando l’approvazione di quel vincolo che l’ha preservata nel tempo, e ne ha resa possibile la fruizione odierna. Dimostrando così una sensibilità verso il bene archeologico, quasi ante litteram per quei tempi. Auspichiamo che questa nostra proposta venga accolta, ma sarebbe importante che anche gli organi di stampa, altre istituzioni e tanti cittadini la sostenessero riconoscendo i meriti di un illustre concittadino.
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1 commento
Egidio Pertoso
gio 30 novembre 2023 05:18 rispondi a Egidio Pertoso...???...che proposta oscena...legare un lascito di altre genti alla contemporaneita' ! Rispettiamo gli antenati, quella era civiltà lontana e distante dalla attuale. E' già sufficiente che ne abbiamo profanato le sacre tombe, scoperchiandole, e distrutto le vestigia sopravvissute all' intemperie ma non alla nostra follia. E poi, dovremmo immaginare anche, il Colosseo romano Matteo Salvini, più adeguato, in quanto addetto all' infrastrutture ?