L’ordinanza del sindaco sugli orari dei locali pubblici e le nuove restrizioni contro la movida viola le leggi dello Stato in materia di tutela della concorrenza. A sostenerlo è anche l’ex assessore e dottore commercialista, Paride Toma che ha raccolto e pubblicato una serie di sentenze che richiamano proprio le presunte violazioni della contestata ordinanza. Ve le elenchiamo di seguito.
In materia di tutela della concorrenza, sono illegittime le norme degli enti locali che regolano gli orari degli esercizi commerciali (Cassazione n. 6895/2021)
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza dell’11 marzo 2021 n. 6895 , ha accolto il ricorso di un barista che era stato multato per non aver rispettato l’orario di chiusura stabilito con Regolamento comunale. Secondo i supremi giudici, infatti, la tutela della concorrenza è una materia di competenza esclusiva dello Stato (art. 117 Cost. c. 2 lett. e).
Pertanto, sono illegittime le disposizioni normative regionali e comunali con le quali sono stati introdotti limiti e vincoli all'attività commerciale. Tali disposizioni, infatti, si pongono in contrasto con il Decreto Bersani (art. 3 c. 1 lett. d bis d. l. 223/2006 come modificato dall’art. 31 c. 1 d. l. 201/2011) ai sensi del quale le attività commerciali sono svolte senza limiti e prescrizioni, anche concernenti l'obbligo della chiusura.
Quindi, le Regioni e i Comuni che intervengono nella disciplina relativa alle modalità di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, ascrivibile alla tutela della concorrenza, invadono una competenza esclusiva dello Stato.
Paride Toma
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1 commento
Gregorio
ven 6 maggio 2022 05:48 rispondi a Gregorio.... ma questa è sempre la famosa amministrazione del rinnovamento?🙄