L’Ilva per il ministro spiegata ai creduloni | © n.c.“Abbiamo anticipato la copertura dei Parchi minerari: il 50% si finisce entro aprile 2019, ma tecnicamente quel 50% terminato vuol dire più del 50%, quindi io quasi mi sentirei di dire a Taranto ‘finestre aperte la prossima estate’. Se la tutela reale è migliorata e rientra nei parametri dell’Unione europea, chiaramente l’industria va vista con un occhio diverso. L’Ilva potrà essere all’altezza delle acciaierie meno inquinanti? Secondo me sì”. Lo dice il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Radio 24 sull’Ilva, come scrive l’agenzia Ansa.
“Abbiamo ottenuto che, sulla produzione attuale (erroneamente vista per 6 milioni di tonnellate ma in realtà è di 4 milioni e mezzo circa) qualsiasi altro aumento di produzione non può superare quelle emissioni”.
- Prima domanda: il ministro Costa sa che anche a parchi minerali coperti e ad AIA completamente attuata c’è un rischio cancerogeno inaccetabile aumentando la produzione a 8 milioni di tonnellate?
- Seconda domanda: vi avevano votato non per fare questi conteggi ma per fermare le fonti inquinanti. Perché allora il campagna elettorale non avete detto che avreste fatto questo?
- Terza domanda: ma se proprio volete tenere aperta l’Ilva perché aumentate la produzione - barattando indimostrati tagli di emissione con aumenti produttivi - visto che comunque tutto ciò costituisce un rischio cancerogeno inaccettabile già certificato dalla Valutazione Danno Sanitario dell’Arpa Puglia?
- Quarta domanda: quale coerenza vi muove nel dire oggi queste cose che non ci avete mai detto negli incontri a Roma?
- Quinta domanda: se l’Ilva potrà essere all’altezza delle acciaierie meno inquinanti d’Europa, come mai le altre acciaierie in Europa non hanno l’immunità penale e l’Ilva sì?
- Sesta domanda: perché ci avete preso in giro?
- Settima domanda: se moriranno delle persone riuscirete a dormire la notte?
Alessandro Marescotti
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