
Finirà in tribunale la delibera del consiglio comunale del 24 febbraio che annulla la richiesta di variante dello strumento urbanistico presentata dalla società «Tenute Blasi» (della famiglia del noto imprenditore manduriano Luigi Blasi), per la costruzione di una cantina con imbottigliamento del vino nella sua tenuta agricola situata all’ingresso nord della città. L’imprenditore che per la realizzazione dell’opera ha ottenuto un finanziamento regionale di un milione e mezzo di euro in parte a fondo perduto, con un anticipo già erogato di 750mila euro, ha dato mandato all’avvocato Sticchi Damiani di Lecce che ha depositato opposizione al Tar di Lecce chiamando in causa il comune che si è costituito affidando incarico all’avvocato dell’ente, Annalisa Di Giovanni.
Nel ricorso, l’amministrativista chiede l’annullamento dell’atto deliberativo che grazie ad un emendamento presentato dalla maggioranza in sede di assemblea, non attribuiva alla cantina la pubblica utilità necessaria a concedere le deroghe al nuovo piano urbanistico.
L’inserimento all’ultimo momento dell’emendamento che sovvertiva le decisioni favorevoli già espresse all’unanimità dai componenti della commissione consiliare, fu fortemente contestato dal consigliere comunale Lorenzo Bullo che metteva in dubbio il parere legale dell’avvocatura interna (richiesto dalla maggioranza all’insaputa dell’opposizione), che definiva l’opera non di interesse pubblico. Bullo riteneva illegittimo anche l’emendamento che di fatto stravolgeva quanto era stato deciso dalla competente commissione consiliare e la stessa delibera presentata all’assemblea e approvata a maggioranza. Per questo fu chiesto anche il parere alla segretaria generale che ritenne, invece, corretta tutta la procedura.
Al momento non si conoscono i termini dell’opposizione preparata dall’avvocato Sticchi Damiani, si profila però, qualora il ricorso dovesse essere accolto, una possibile richiesta risarcitoria, da parte di Blasi, per la perdita del finanziamento e dei danni per le spese del progetto e del mancato guadagno dell’investimento. Per questo potrebbero essere chiamati in causa i 13 consiglieri comunali che hanno approvato quella delibera.
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3 commenti
Angelo Dinoi
sab 2 aprile 2022 11:21 rispondi a Angelo DinoiSarebbe una cosa giusta. Non si possono fare due pesi è due misure. Perché altrimenti dovranno spiegare come mai sono state autorizzate altre cantine con la stesse caratteristiche ( vedi quella di Vespa, la cantina sulla via per Maruggio, eccc). Così se c'è stato un abuso di potere o meglio ancora una ripicca elettorale è bene che vengano puniti in prima persona pagando di tasca propria.
Manduriano
sab 2 aprile 2022 07:32 rispondi a MandurianoAdesso c'e da ridere, ma non per tutti...
Cosimo massafra (Ferrara)
sab 2 aprile 2022 06:25 rispondi a Cosimo massafra (Ferrara)Sovente gli amministratori fanno sesso col deretano dei cittadini. Punta Perotti insegna. Quanto leggo, salvo prova contraria, non appare nell'interesse del territorio. Di certo non crea alcune decine di posti di lavoro.