
Sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo i due agenti della squadra Falchi in servizio al commissariato di Grottaglie, protagonisti della cattura dei due rapinatori armati fuggiti all’alt dei carabinieri giovedì 12 giugno. Durante l’inseguimento, culminato in una violenta sparatoria nelle campagne del Tarantino, è rimasto ucciso Michele Mastropietro, pregiudicato 37enne e autore materiale dell’omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie. Secondo le prime risultanze, il pregiudicato sarebbe stato già ferito al momento in cui è stato rintracciato dai poliziotti nelle campagne di Grottaglie, dove si è verificato il secondo e decisivo scontro a fuoco, con decine di colpi esplosi e l’uccisione del fuggitivo.
Gli agenti, entrambi cinquantenni, hanno ricevuto un avviso di garanzia firmato dal pubblico ministero Francesco Ciardo, un atto ritenuto di prassi in vista dell’autopsia sul corpo del fuggitivo, prevista per martedì 17 giugno. L’ipotesi della Procura è quella di un possibile eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver sparato con una pistola calibro 9x21 contro il carabiniere Legrottaglie, uccidendolo, Mastropietro si era dato alla fuga insieme al complice Camillo Giannattasio. Quest’ultimo è stato fermato durante l’inseguimento ed è ora detenuto nel carcere di Taranto. Nella mattinata di oggi ha affrontato l’udienza di convalida per il porto abusivo di armi. A suo carico anche le accuse di tentato omicidio, lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale, per aver ferito uno dei due agenti durante il conflitto a fuoco. Le indagini su quanto avvenuto nelle fasi della cattura sono state affidate alla Squadra Mobile di Taranto.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
6 commenti
Dino conta
sab 14 giugno 19:48 rispondi a Dino contaI poliziotti dovevano chiedere ai rapinatori se avevano bisogno di acqua o caffè dopo la corsa e poi chiedere gentilmente di andare con loro alla questura. Ma le leggi le fa il parlamento non i magistrati. Vota Antonio vota Antonio vota Antonio. Terra fallita.
Luigi Dinoi
sab 14 giugno 18:34 rispondi a Luigi DinoiIncredibile,forse avrebbero dovuto farsi ammazzare?
dinoi marco
sab 14 giugno 18:18 rispondi a dinoi marcogià che si venga a sapere a mezzo stampa, esistono dei poliziotti iscritti nel registro indagati per omicidio colposo, è un mancato rispetto verso la Polizia. Prima si attendono le conclusioni delle indagini e poi si diffondono le notizie. Forse sarebbe ora, che vengono punite quelle persone che violano il segreto o danno accesso ai fascicoli a persone senza titolo.
Ale
sab 14 giugno 17:50 rispondi a AleIndacati? ma con queste leggi non solo i polli sorridono ma a questo punto credo stanno sorridendo anche i delinquenti
Ale
sab 14 giugno 17:49 rispondi a AleIdacati? ma con queste leggi non solo i polli sorridono ma a questo punto credo stanno sorridendo anche i delinquenti
Cittadino illustre
sab 14 giugno 17:18 rispondi a Cittadino illustreRIDICOLI.....LA ROVINA DELL' "ITAGLIA" È LA MAGISTRATURA TUTTA!!!!!