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TARANTO — Tremano le stanze della curia tarantina per un esposto, presentato al Tribunale ecclesiastico regionale della Puglia, che scopre il velo su presunte attività sessuali di alcuni sacerdoti.Autore della denuncia è un trentaduenne del Nord Italia, molto vicino agli ambienti della Chiesa, che ha deciso di raccontare il suo rapporto sessuale con un parroco, conosciuto su Facebook, di un’importante chiesa di Taranto. La notizia, pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno, ha già avuto una conseguenza pratica: l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, secondo quanto si apprende da ambienti della Curia di Taranto, ha rimosso dalle sue funzioni il sacerdote coinvolto.
Il dossier denuncia
Il religioso ha raccolto documenti video, foto e conversazioni in chat consegnandole al Tribunale. Un dossier pesante che mette in luce una presunta attività sessuale in canonica: dalle orge, all’amore a pagamento, allo scambio di foto intime e anche lo scambio di indirizzi di preti gay con cui incontrarsi. Tutto documentato da screenshot delle chat su Facebook o Skype e con la registrazione in webcam di video incontri sessuali.
Un giro che arriva al Vaticano
Nelle carte finite sul tavolo del vicario giudiziale della sede tarantina del Tribunale ecclesiastico della Puglia, monsignor Giuseppe Donato Montanaro, non c’è solo la presunta attività sessuale del sacerdote tarantino, ma ci sarebbe anche quella di altri esponenti di Chiesa di varie regioni d’Italia, fino al Vaticano. «Verso metà dicembre del 2014 sul sito web Facebook mi aggiunge una persona chiamata (nella denuncia seguono le generalità del parroco,ndr), il quale mi disse che è un sacerdote». Sarebbe iniziato così, tra i due, il rapporto che si è protratto sino allo scorso mese di marzo. «Un giorno – continua la lettera — mi disse: ti devo confessare una cosa, ho una debolezza, sono gay». Il rapporto, spiega l’estensore della denuncia, è diventato sempre più confidenziale e intimo sfiorando la familiarità. Il parroco di Taranto che ha superato i cinquant’anni, avrebbe confidato al suo giovane amico di avere un’intensa vita sessuale quasi sempre con preti, ma non solo. Racconta di una storia avuta anche con un giovane militare della Guardia svizzera del Vaticano. Scrive il trentaduenne del Nord. «Allora mi chiedo, questa persona ama Dio? Ama la Chiesa? Ha rispetto per Dio e tutta la santa Chiesa? Il Vescovo? Il Papa? Merita una persona così di essere chiamato alla parola di Dio …. Essendo un sacerdote che chiede di fare orge tra preti suoi conoscenti, amici e via così?».
Segnalazioni anche a Roma
Oltre al Tribunale ecclesiastico, la stessa vicenda è stata comunicata dall’interessato anche alla sede romana dell’ordine a cui appartiene il presunto sacerdote gay che esercita a Taranto. «Prima di parlare con la stampa ho rispettosamente atteso un segnale che purtroppo non è arrivato», ha afferma alCorriere del Mezzogiorno l’accusatore mostrando il contenuto di una recente risposta ricevuta dal Tribunale ecclesiastico. «Come può benissimo intendere – scrive un alto prelato nell’e-mail dello scorso venerdì santo – questi sono giorni particolari e tutti siamo impegnati nelle diverse funzioni e mi auguro di poter informare chi di dovere appena rientro in Ufficio, dopo le feste pasquali». Oggi, però, dopo la denuncia sulla stampa è arrivata la rimozione da parte del vescovo.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno / Corriere della Sera
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