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Ilva, 7 arresti. Disastro ambientale e concussione. Ai domiciliari ex assessore provinciale Conserva. Indagato Ferrante. Nelle carte:�Contatti costanti tra l'azienda e Vendola�
Ilva, 7 arresti. Disastro ambientale e concussione. Ai domiciliari ex assessore provinciale Conserva. Indagato Ferrante. Nelle carte:«Contatti costanti tra l'azienda e Vendola» | © n.c.Nuova bufera sull'Ilva: gli uomini della guardia di Finanza hanno eseguito sette arresti a Taranto e in altre regioni nei riguardi dei vertici della società e di politici e funzionari pubblici.Tre persone sono in carcere e quattro agli arresti domiciliari, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, disastro ambientale e concussione.
I DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO - In carcere sono finiti Fabio Riva, amministratore delegato dell'Ilva, Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento l'ex consulente Girolamo Archina, «licenziato» tre mesi fa dall'azienda dopo che, dall'inchiesta per disastro ambientale, era emerso un episodio di presunta corruzione che coinvolgeva l'ex rettore del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti, al quale Archinà avrebbe consegnato una busta contenente la somma di 10mila euro in cambio di una perizia addomesticata sull'inquinamento dell'Ilva; Ai domiciliari Lorenzo Liberti, l'ex assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto Michele Conserva, dimessosi circa due mesi fa dall'incarico quando si seppe che poteva figurare tra gli indagati della inchiesta sull'Ilva collaterale a quella per disastro ambientale, l'ingegnere Carmelo Delli Santi, rappresentante della Promed Engineering. Conserva e Delli Santi sono entrambi accusati di concussione. I provvedimenti sono legati anche ad una inchiesta, parallela a quella per disastro ambientale che il 26 luglio scorso ha portato al sequestro degli impianti dell'area a caldo del Siderurgico. Questa inchiesta parallela è stata denominata Environment Sold Out (Ambiente svenduto).
GLI INDAGATI - Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante e il direttore generale dell'azienda, Adolfo Buffo, sono coinvolti nell'inchiesta che ha portato all'emissione delle sette ordinanze di custodia cautelare e al sequestro dei prodotti finiti/semilavorati.
IL SEQUESTRO - La procura di Taranto ha posto sotto sequestro tutta la produzione dell'Ilva degli ultimi quattro mesi. L'intera produzione stoccata nell'ex yard Belleli e nei parchi della zona portuale di Taranto è finita sotto sequestro preventivo. Sigilli alle migliaia di lastre di acciaio e coils, grossi cilindri di materiale finito pronti per essere spediti alle industrie. La merce sequestrata non potrà essere commercializzata perché si tratta di prodotti realizzati in violazione della legge. Secondo la procura ionica, costituiscono profitto di reati perché realizzati durante i quattro mesi in cui l'area a caldo dello stabilimento era sotto sequestro senza alcuna facoltà d'uso.
«CONTATTI AZIENDA -VENDOLA» - Dalle nuove indagini sull'Ilva emergono «numerosi e costanti contatti di Girolamo Archinà, direttamente, e di Fabio Riva, indirettamente, con vari esponenti politici tra cui il governatore della Puglia Nichi Vendola». È quanto scrive il gip di Taranto nell'ordinanza di custodia cautelare per i vertici dell'Ilva. In particolare nell'ordinanza viene riportata una mail del 22 giugno 2010 che l'ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva Archinà invia a Fabio Riva e con la quale lo informa di un incontro avuto a Bari con Vendola. Incontro che è successivo al documento dell'Arpa Puglia del giugno 2010 in cui si sottolineavano i livelli di inquinamento prodotti dall'azienda. Nella mail Archinà «comunicava che il presidente Vendola si era fortemente adirato con i vertici dell'Arpa Puglia, cioè il direttore scientifico Blonda e il direttore generale Assennato, sostenendo che loro non devono assolutamente attaccare l'Ilva di Taranto e piuttosto si dovevano occupare di stanare Enel ed Eni che cercavano di aizzare la piazza contro l'Ilva». Sempre secondo quanto scrive Archinà a Riva «Vendola aveva pubblicamente dichiarato che il modello Ilva doveva essere esportato in tutta la regione riferendosi, chiaramente, alla famosa «legge sulla diossina» la cui gestazione era stata evidentemente frutto della concertazione tra la Regione e l'Ilva che aveva sempre osteggiato il cosiddetto «campionamento in continuo, ottenendo, appunto, in tale legge che ciò non fosse imposto». Altro «elemento di rilievo» scrive ancora il gip, è rappresentato dalla promessa «del presidente Vendola di occuparsi personalmente della questione Arpa al suo ritorno dalla Cina». Un intendimento che «veniva mantenuto» tanto che Vendola «appena tornato... contattava personalmente l'Archinà rassicurandolo di non aver dimenticato la promessa fatta nella riunione precedente».
LE ALTRE CARTE DELL'INCHIESTA - L'ex assessore provinciale all'Ecologia, Ambiente e Aree protette Michele Conserva avrebbe imposto alle aziende interessate ad ottenere le autorizzazioni in materia ambientale un consulente «di fiducia». È quanto emerge dal provvedimento dalla nuova inchiesta sull'Ilva di Taranto. L'ex assessore «avvalendosi dell'operato di un suo stretto collaboratore nonché del rappresentante legale di una società di progettazione ed ingegneria, poneva in essere più delitti di concussione per aver di fatto monopolizzato l'attenzione di diversi titolari di imprese interessate ad ottenere autorizzazioni di pertinenza del proprio assessorato, orientandoli ad avvalersi della consulenza tecnica professionale da lui indicata». In sostanza, Conserva avrebbe costretto le aziende a corrispondere alla società Promed Engineering compensi «talvolta esorbitanti o comunque eccessivi rispetto al lavoro svolto».
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11 commenti
cosimo massafra ( ferrara )
mar 27 novembre 2012 04:13 rispondi a cosimo massafra ( ferrara )QUALCUNO MI PUO' SPIEGARE PERCHE' : I RIVA HANNO SCELTO COME PRESIDENTE IL DOTT. FERRANTE , CANDIDATO NON ELETTO QUALE SINDACO PD DEL COMUNE DI MILANO ? PERCHE' UN UOMO DI BERSANI ? PERCHE' UN POLITICO CON NESSUNA ESPERIENZA NELLA SIDERURGIA ? QUALI MERITI HA FERRANTE OLTRE AD ESSERE UN ESPONENTE DEL PD PER ESSERE COSI' BENE "SISTEMATO" ? CERAMENTE TROVERO' UNO CHE DISSIPERA' I MIEI DUBBI , SPERO .
giovanni
mar 27 novembre 2012 02:46 rispondi a giovanniPienamente d'accordo con Andrea e Antonio delle 8,27. giovanni
Antonio
mar 27 novembre 2012 08:27 rispondi a AntonioEcco di che cosa capace il governatore della Puglia. L'ufficialit: ecologista, paladino della buona politica e dei diriti della gente. Clandestinit: intrallazzo con i potetati economici, abusi di ufficio (anche se assolto dalla Magistratura, compiacente), distruttore di patrimoni ecologici (vedesi scarico a mare del depuratore nella zona marina di Manduria). Vediamo adesso se si proclamer "MAFIOSO" , come fece tempo fa con la Citt di Manduria o dir, semplicemente, che una congiura e macchinazione politica. BRAVO VENDOLA!!!!!!!!
Andrea
lun 26 novembre 2012 08:45 rispondi a AndreaV E N D O L A [x] <----esempio di voto stupido (soprattutto per un manduriano). Da ieri, 268 manduriani NON hanno pi la mia stima.
dr
lun 26 novembre 2012 08:28 rispondi a dr5000 operaifuori(per ora). signori BUON NATALE
maria
lun 26 novembre 2012 08:12 rispondi a mariaMa se chiude l'ilva come faranno i padri di famiglia a mandare avanti la propria famiglia,come faranno a sfamare i figli ,come pagheranno i mutui.A parer mio sta arrivando veramente la fine dell'esistenza ;ci mangeremo lun l'altro
giovanni
lun 26 novembre 2012 07:50 rispondi a giovanniState leggendo di cosa e' capace l'ecologista Vendola ?? A questo punto e' chiara anche che la questione del depuratore consortile e una questione di interesse economico. Il territorio e la salute dei cittadini non hanno nessuna importanza. giovanni
Antonio
lun 26 novembre 2012 04:47 rispondi a Antonio...l'inizio della fine per l'ILVA...per i suoi amici...per quelli che hanno mangiato fregandosene della salute della gente (e ovviamente non mi riferisco agli operai!)...ma anche l'inizio di una nuova fase per Taranto....sicuramente difficilissima...ma tanto peggio di cos non si pu stare...oggi un grande giorno...sar difficile...ma un nuovo inizio... una rivoluzione...speriamo che questa volta i politici abbiano l'intelligenza di riconvertire il territorio verso l'unico sviluppo che abbia senso...ma ne dubito...
Giuseppe
lun 26 novembre 2012 04:26 rispondi a Giuseppesembra essere arrivata l'ora X per l'ILVA; mi chiedo perch solo adesso visto che da anni che esiste questa realt che tutta la classe politica ha finto di non vedere ed per questo che mi chiedo cosa si inceppato nella complicata macchina politica per farli accorgere che l'ILVA inquina ed uccide?; secondo il mio modesto parere ci sono due motivi legati tra loro: 1 la crisi ha investito violentemente questo settore in tal modo i vertici dell'ILVA non riescono ad accontentare la classe politica per tacere oppure una strategia economico-finanziaria, sempre dovuta alla crisi mondiale che sta impoverendo anche questi industriali, che dietro la scusa dell'inquinamento ambientale per salvarsi estorcono incentivi e contributi allo STATO per scongiurare il licenziamento degli operai.
nino
lun 26 novembre 2012 02:06 rispondi a ninoil problema ILVA risale molto lontano quando la propriet era statale, invece di puntare sull'industria tutti i politici dovevano difendere e valorizzare l'agricoltura, che oggi viene abbandonata perch contro producente, quindi la responsabilit un p di tutti....
Andrea
lun 26 novembre 2012 12:34 rispondi a AndreaBONIFICA, AMBIENTALIZZAZIONE, LAVORO PULITO, ARRESTO A VITA per chi ha fatto profitti sulla vita della gente e della citt tutta. ILVA anno zero! RIVA & co = INFAMI!