
Si chiamava Pietro Lanzo lo sfortunato 35enne di Lizzano vittima ieri di un tragico incidente avvenuto nel suo paese. A bordo di una moto di grossa cilindrata è andato a sbattere contro un’auto sul viale Gramsci. Pare non corresse e indossava il casco, ma questo non è bastato a salvargli la vita.
Il trentacinquenne che lascia moglie e tre figli piccoli (uno dei quali lo aveva accompagnato a scuola con la moto prima che accedesse la tragedia), era molto conosciuto in paese per la sua bravura nei tatuaggi, passione che esercitava in un laboratorio di Fragagnano dove ieri era diretto.
Molto conosciuto anche il padre, Umberto, notissimo attivista politico ed ex assessore provinciale che ieri si è recato sul luogo dell’incidente dove ha assistito ai disperati tentativi del personale del 118 che per 40 minuti hanno cercato inutilmente di rianimare il figlio. Colto da malore, il povero genitore è stato soccorso e accompagnato con l’ambulanza all’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria.
Della dinamica si occupano i carabinieri della stazione di Lizzano che stabiliranno le responsabilità dell’incidente mortale. I militari hanno raccolto la versione sotto choc del conducente dell’auto coinvolta ed anche la preziosa testimonianza di una donna che ha assistito allo scontro. A quanto pare, ma anche questo sarà materia di indagini, il motociclista percorreva a velocità non sostenuta, circostanza questa data anche dalla posizione del corpo e dalla moto rimasti vicino al punto d’impatto con la macchina. Mentre l’auto pare stesse uscendo dal garage e si accingeva ad immettersi sulla carreggiata.
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