
«Torre Colimena non deve cambiare, non deve diventare un'isola fatta solo di turismo e di magnati possessori di yacht così come avvenuto in altre località marittime».
Jonathan Tieni, presidente della Lega Navale sezione di Torre Colimena, non usa giri di parole per bocciare il progetto di una base nautica nella caletta naturale con punti di ormeggio attrezzati e di servizi al diporto e turismo che una società di Avetrana ha presentato al Comune di Manduria e che ora è in fase di valutazione da parte del Tar di Lecce. Per il presidente, l'infrastruttura così com'è stata ideata e progettata, potrebbe «mutare irrimediabilmente il luogo, senza guardare alle conseguenze in termini di impatto ambientale». L'alzata di scudi del portavoce di tanti soci della Lega, tutti proprietari di piccole imbarcazioni, è spinta dalla volontà di preservare l'ambiente. «Semmai si dovesse costruire un braccio di contenimento osserva Tieni -, sarebbe la fine di tutte le cose, Campomarino docet, il cui porto turistico ha una un'imboccatura più stretta rispetto alla sua area interna che genera accumuli di alghe sulla battigia, pertanto avverte il presidente -, ci ritroveremmo in pochissimo tempo in una pozzanghera maleodorante in quanto le correnti non potrebbero più portare via il sedimento a causa dell'ostacolo creato da un eventuale frangiflutti».
A rendere irrealizzabile tale progetto, sostiene sempre il presidente della Lega Navale, sarebbero anche i numerosi vincoli paesaggistici che tutelano l'area. «Per realizzare un porto turistico insiste -, sarebbe comunque necessario edificare un molo foraneo all'esterno della caletta a tutela di pontili e relative strutture dalle mareggiate e anche qui ho non poche perplessità poiché tra vincoli paesaggistici e per lo stato attuale dei luoghi, ivi incluso la presenza della Riserva Naturale, dubito concretamente si possano ottenere gli avalli alla costruzione di un frangiflutti». Opera irrealizzabile, prosegue ancora Tieni, anche per via dei servizi primari che la località balneare al confine estremo del litorale ionico tarantino non possiede.
«È impossibile pensare di realizzare un porto in una località non asservita da acqua potabile - sottolinea Jonathan Tieni -, e nemmeno di acqua per gli idranti a prevenzione di un qualsiasi rischio d'incendio». L'intervento del presidente della Lega Navale si conclude con un appello rivolto alle istituzioni locali e regionali. «Spero che mai permetteranno lo stravolgimento degli equilibri locali, perchè Torre Colimena non è una mucca da mungere».
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
6 commenti
Emilio Errico
mer 12 ottobre 2022 06:51 rispondi a Emilio ErricoSarà anche inutile a torre colimena tutto è inutile La pulizia della spiaggia le strade tutte rotte l'illuminazione quasi inesistente l'acqua potabile un miraggio la fogna neanche a parlarne però ci portano quella di sava e Manduria e tanto altro scusate lo sfogo. Buona serata a tutti
Cosimo Massafra ( Ferrara)
mer 12 ottobre 2022 01:51 rispondi a Cosimo Massafra ( Ferrara)Non mollare!!! È criminale distruggere l'unico tratto di costa tarantina fortunatamente ad oggi ancora non vandalizzato dalla speculazione.
Marco Mazza Santomartino
mer 12 ottobre 2022 09:09 rispondi a Marco Mazza SantomartinoNon si comprende perché continuare a stuprare il territorio sempre e solo per il dio denaro. Distruggiamo anche quarta zona , i nostri figli ce ne saranno grati. Capisco l'interesse di chi deve costruire, ma le istituzioni? La cittadinanza? Non contenti dello scarico a mare che sicuramente lì verserà "acque cristalline" a meno di malfunzionamenti (ma figurati nella Marina di Lizzano ,per dire,mica succede,) e troppo pieno che farà sversare i reflui così come nascono, ora anche una bella cementificaziine selvaggia per un porticciolo turistico per le tasche di pochi e i danni a tutti gli altri. Schifato, ancora una volta
Piero
mer 12 ottobre 2022 08:55 rispondi a PieroIo penso invece che sarebbe una risorsa
Lorenzo
mer 12 ottobre 2022 10:08 rispondi a LorenzoPer pochi in cambio di cemento e barche ormeggiate. Non c'è più niente in giro da tutelare. Poi due ore di pioggia e pronti a chiedere i soldi dei danni "naturali" ad uno Stato oramai in bancarotta a furia di dare soldi all' italiano lazzarone in cambio di voti. Infatti nel 2022 senza acqua potabile, senza pubblica illuminazione, senza ospedali, ma ci affascina un nuovo porto. È dai tempi dell' Italsider che si dice sarà una risorsa...... Bisogna cominciare a sviluppare il territorio conservando il territorio. Facile colare cemento. Intelligente fare soldi in equilibrio con il poco ecosistema rimasto 😜
Lorenzo
mer 12 ottobre 2022 08:35 rispondi a Lorenzo🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 Allora si farà. Gia l' Arpa ha dichiarato ufficialmente che nel caso in cui arrivasse lo scarico del nuovo depuratore di Urmo, nel bacino della Palude del Conte ( dietro la spiaggetta ricoperta di alghe 😜), tutta la zona non sarà più balneabile. Antitesi di un'area soggetta ad appetiti 😋. In più sono oltre 10 anni che non si pulisce la spiaggetta pubblica e in tutte le foto e video, niente esseri umani che fanno il bagno, ma in compenso ogni estate aumentano i natanti ormeggiati 😎. Sono stato attaccato in passato da molti predicatori che hanno 'comandanti' avetranesi molto interessati al porto turistico. Non è un caso che il troppo pieno sia stato portato nel progetto nuovo depuratore al bacino della Colimena. 2+2 fa sempre 4. I documenti dell'interesse al porto turistico sono depositati da anni nei vari uffici. E il piano spiagge? 🤣. Fatti e non CUMMARAZZI. Opinioni