Giovedì, 2 Maggio 2024

Cronaca

Il presunto pirata della strada accusato di avere investito e ucciso l’86enne manduriano, Leonardo Montanaro, è tornato in libertà...

Il “pirata” è libero. L’auto non aveva neanche l’assicurazione

La macchina che ha investito e ucciso l La macchina che ha investito e ucciso l'anziano ciclista | © La Voce

Il presunto pirata della strada accusato di avere investito e ucciso l’86enne manduriano, Leonardo Montanaro, è tornato in libertà. Nell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta ieri, venerdì 3 agosto, il giudice delle indagini preliminari Martino Rosati ha respinto la richiesta del pubblico ministero, Filomena Di Tursi che chiedeva la prosecuzione della misura cautelare ai domiciliari applicata nei confronti dell’indagato il primo agosto. Ad assistere il 37enne di Torre Santa Susanna che si è detto profondamente dispiaciuto dell’accaduto, erano presenti i due suoi avvocati di fiducia, Raffaele Missere e Cosimo Lodeserto. Per il gip che ha recepito le argomentazioni della difesa, non è ancora chiara la dinamica dell’incidente per cui bisogna procedere ad una perizia tecnica che dia risposte certe su questo punto. Inoltre il giudice ha escluso la possibilità di fuga dell’indagato, trattandosi di un contesto abbastanza ristretto e di persona agevolmente controllabile, né che possa ripetere il reato o inquinare le prove. A favore dell’indagato, inoltre, è stata riconosciuta la mancanza di precedenti specifici e «la condotta – scrive Rosati –, che non risulta sia stata gravemente imprudente e negligente».

La difesa ha sostenuto la fatalità dell’evento mettendo in dubbio una eventuale responsabilità della vittima che potrebbe aver perso l’equilibrio dovuto all’eccessivo peso e agli attrezzi trasportati con la bicicletta su cui viaggiava. Gli avvocati difensori hanno fatto presente al giudice che l’86enne portava con sé due secchi pieni di fichi e arnesi da lavoro di un certo peso e ingombro (zappe), poggiate sul manubrio. Per quanto riguarda il mancato soccorso, poi, la difesa si è rifatta alla testimonianza dell’automobilista che è sopraggiunta subito dopo l’impatto la quale ha raccontato di aver visto l’indagato che era sceso dall’auto dal quale avrebbe ricevuto la richiesta di chiamare i soccorsi prima che si allontanasse. «Ho avuto paura e non ce l’ho fatta a restare sino all’attivo dell’ambulanza e per questo da quel momento non ho più chiuso occhio», ha riferito il presunto pirata della strada che ora potrà affrontare un sicuro processo come indagato a piede libero. Dall’attività svolta dai carabinieri si è scoperto che la Toyota Rav4 che ha investito l’anziano ciclista era priva di assicurazione e di tagliando di collaudo.

Ieri intanto è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. Ad eseguirla per conto della Procura è stato il medico legale Marcello Chironi mentre la famiglia era rappresentata dal consulente medico legale Massimo Brunetti. L'esame ha evidenziato traumi diffusi con lesioni interne e fratture craniche mortali. La famiglia Montanaro è assistita dall'avvocato Antonio Pompigna di Manduria.

Nazareno Dinoi

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2 commenti

  • rossi andrea
    sab 4 agosto 2018 07:23 rispondi a rossi andrea

    La mancanza di assicurazione dovrebbe già produrre una situazione che renderebbe il guidatore colpevole colpevole. Ma non capisco la repulsione per rimettere in strada un delinquente comune.

    • cosimo
      dom 5 agosto 2018 08:59 rispondi a cosimo

      Veramente strano chi ruba una gallina va in prigione chi va in giro senza assicurazione e travolge e uccide un'uomo libero..questi giudici a volte si comportano come se la vita di un'uomo non valga nulla.

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