Sono stato invitato"pubblicamente" da Dario Pinelli come "giudice onorario" al Manduria Comedy Festival che, se tutto va secondo il piano cosmico, si terrà questo luglio. Una proposta che mi ha lusingato, alla quale ho risposto entusiasticamente con un sì. Ma, un'occhiata più attenta ai chiamiamoli dettagli rende il quadro meno idilliaco. Un (ex) assessore alla Cultura, il quale all'inizio del suo mandato sembrava non comprendere neppure il concetto di cultura — un qualcosa di "soggettivo", secondo lui, che può essere amato o detestato, una chiamata d'aiuto per la sua banalizzazione estrema.
Questo stargate di un assessore (Vito Andrea Mariggiò, ndc), ha il fiuto per gli sprechi maestosi e una propensione per le decisioni bizzarre, come spendere , senza batter ciglio, 1050 euro al giorno per un Babbo Natale per poche ore , quando quello "originale" di Rovaniemi, da me contattato, sarebbe costato meno. Questo mago dell'apparizione si autoinvita a tutti gli eventi tutti, anche quelli dove il suo spirito non è stato invocato. Con un'autostima sfacciata, si pavoneggia tra gli stand e i palchi, con la sua sciarpa e il completo viola e un sorriso troppo largo convinto di essere il mecenate di un rinnovamento culturale. Ora, con l'entusiasmo di chi gioca con i soldi degli altri, ha deciso di destinare 200.000 euro ad un festival di tre giorni.
Immagino che Vito, nell'oscurità della sua stanza piena di specchi, non sapesse che io ero stato invitato. Altrimenti, avrebbe combattuto con artigli e denti per tenermi lontano da quel palcoscenico. Quindi (come dice Paolo Conte l) grido prima: Questo festival è uno spreco siderale, un buco nero che inghiotte risorse in una Manduria dove le strade sono asfaltate solo a metà. Con i nostri soldi, Vito e Isidoro (aiuto) hanno messo in scena la peggiore delle Fiere, forse la peggiore Fiera Pessima nella storia tormentata di Manduria. Hanno reso impossibile vivere nella nostra città, tramutandola in un deserto lunare.
Come Dune ma senza la Tomba Brionvega di Scarpa Immaginate un festival della comicità che si trasforma in una commedia vivente, una parodia di se stesso, orchestrata da un assessore che gira per la città con l'aria di chi si crede il principe del ballo Le strade di Manduria, famose per essere asfaltate solo a metà, faranno da perfetta scenografia a questo teatro dell'assurdo, dove il pubblico, a tratti divertito e a tratti disorientato, parteciperà a una riflessione involontaria sul significato di gestione culturale e amministrativa.
Ferdinando Arnò
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3 commenti
Antonio Ruggero
mer 15 maggio 2024 07:50 rispondi a Antonio RuggeroMai, come in questo caso, sono d'accordo con il maestro ARNO'. Non solo spreco, ma soprattutto da notare , sempre più appariscente, la distanza tra questa amministrazione (che non amministra nulla, ma fa continuamente foto di avvenimenti che in altri posto sarebbero di ordinaria amministrazione: pulizia delle strade; pulizia delle spiagge; sfasciamento di di erba lungo le strade e scuole di proprietà comunale, ecc) e le nuove generazione. Cosa può importare ai giovani di questi attori dei "cinepanettoni"? Si investa nella vera cultura e i "politici" non cerchino le passerelle per esporsi miseramente. Non li considera nessuno e si auto elogiano per il NULLA!
Alessandro De Marco
mer 15 maggio 2024 12:32 rispondi a Alessandro De Marcogatto ci cova, attenzione Maestro
Fernando Maria Maurizio Potenza
lun 13 maggio 2024 02:43 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaCondivido pienamente le dichiarazioni del Maestro Arno' e sono felice che non sia caduto nel tranello di questa politica ipocrita e invidiosa. Una politica, che oggi lo invita sul palco come ospite d'onore, e che fino a ieri, lo ha boicottato sia artisticamente che nell'interesse della comunità su progetti o idee per rendere più bella e interessante questa Città.