Sabato, 4 Maggio 2024

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Gli insegnamenti della tragedia di Manduria

Gli insegnamenti della tragedia di Manduria Gli insegnamenti della tragedia di Manduria | © n.c.

Io non mi vergogno di essere manduriana. Io non mi vergogno di essere pugliese. Io non mi vergogno di essere meridionale o terrona. Io non mi vergogno di essere italiana. Io non mi vergogno di essere europea.

Io mi vergogno di stare al mondo, anche se è un mio diritto, con tutto quello che ne consegue. Io mi vergogno di appartenere al genere umano. Vorrei essere una bestia, perché le bestie che vivono distinto e non di ragione come noi “esseri superiori”, sanno stare al mondo.

Mi vergogno di appartenere al genere umano che più si evolve e più perde in valori ed umanità, più avanza la tecnologia e più istinti primordiali riaffiorano. Mi rammarica molto quanto è successo ad un povero cristo invisibile agli occhi di molti. Mi rammarica che i nostri figli abbiano compiuto azioni così ignobili, perché di questo si tratta, quei ragazzi potevano essere i figli di tutti, di chiunque, perché appartenenti a famiglie comunissime e non abbiette e per cui abituate alla violenza, mi rammarica l’odio che genera l’odio e la violenza che genera la violenza.

È vero, è un caso che non va tralasciato per l’inumana e sconsiderata violenza, l’atrocità con cui è stata perpetrata e soprattutto con la consapevolezza. Non ci sono giustificazioni e si spera che la giustizia faccia il suo corso e soprattutto il suo dovere. Questo è indubbio. Però mi vergogno per i falsi moralisti, per chi parla per dar fiato alle corde, senza essere a conoscenza dei fatti, che per ora sono oscuri a tutti, anche a chi si occupa del caso.

Mi vergogno per l’odio e per gli insulti gratuiti, per l’accanimento contro tutto e contro tutti. Se davvero noi genitori siamo d’esempio per i figli cosa gli stiamo insegnando? Siamo sicuri di fare un buon lavoro?

Insulti, infamie, calunnie, accuse. Complimenti davvero un bell’ esempio, come al solito chi punta il dito e giudica si sente sempre al di sopra di tutti, ma siete davvero sicuri di poterlo fare? Oggi a noi, domani potrebbe capitare ai vostri figli, al vostro paese.

Mi vergogno di appartenere a questa società così evoluta, dove però l’ignoranza dilaga, serpeggia e si diffonde tramite i mezzi più all’avanguardia. Io mi vergogno, senza ombra di dubbio, e voi?

Na Nina

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