Sabato, 27 Aprile 2024

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Vibrata protesta del Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana, associato a Italia Nostra, nei confronti di AQP e della Regione Puglia

Gli ambientalisti di Avetrana contro la prepotenza di Regione e Aqp

Il cantiere del depuratore Il cantiere del depuratore | © Giovanni Loppo

Vibrata protesta del Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana, associato a Italia Nostra, nei confronti di AQP e della Regione Puglia per la vile richiesta di deroga dello scarico dei reflui nella Palude del Conte, bacino di Torre Colimena. Nel momento in cui l’umanità sta vivendo la più grande tragedia dal dopoguerra, questo atteggiamento assume i connotati di un vero e proprio atto di sciacallaggio. La prepotenza di AQP, avallata dalla Regione Puglia, non conosce ostacoli, infatti non si è fatta scrupoli nel distrarre il tribunale del TAR dai ricorsi, e nel concepire una mostruosità di depuratore senza sapere dove scaricare i reflui, anzi, ha fatto di meglio, ha predisposto tutto riservandosi di dar corso alla legalità in un secondo momento.

Da parte nostra c’era già il sospetto ma non prevedevamo che AQP arrivasse a tanto! Vogliamo far capire ad AQP che l’opera che sta realizzando non è strategica; di pubblica utilità è solo la depurazione e non il modo in cui si depura. Il mostruoso depuratore è un’opera impattante, desueto e costoso, le popolazioni rivierasche, e non solo, lo osteggiano, tra le altre cose, perché lo ritengono pericoloso ( chi garantisce per esempio l’integrità dei 20 Km di tortuose tubazioni che scaricherebbero in corpo idrico?).

Si sono date tante alternative sia per il sito sia per quanto riguarda la possibilità di utilizzare separatamente i depuratori esistenti, ciò avrebbe comportato meno lavoro e, soprattutto, meno spreco di denaro pubblico. La domande che ci facciamo sono: perché la magistratura non è mai intervenuta? La pubblica utilità deve passare necessariamente attraverso lo spreco di denaro? perché non si sono fatte scelte diverse? Problema a parte è la distruzione dell’economia turistico-ambientale.

Il Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana, associato a Italia Nostra.

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6 commenti

  • Lucia Anna Margheriti
    ven 3 aprile 2020 03:28 rispondi a Lucia Anna Margheriti

    No comment... Delle nostre battaglie nessuno se ne è reso conto.... Che governi.... Questa nn è democrazia.... Il popolo ne è sovrano.... Ciò è x me anticostituzionale..... SIETE SOLO DEI DISTRUTTORI...... Sia della natura che di noi uomini che viviamo solo di introiti turistici.... Tanti km di costa, di mare incontaminato... SIETE degli ALIENATI..... E comunque questa pandemia è solo colpa di sperimentazioni x armi chimiche.... Vigliacchi andate a prendere in giro i polli... Guarda caso chi è al potere anche se prende il virus o si salva miracolosamente o nn lo prende x niente.... Mi chiedo : quali anticorpi usate? Presidente Emiliano faccia i tamponi a tutti xke ci infetteremo l'un l'altro..... E parlano di imparare a convivere con questo virus..... Ma moriremo avete capito?

  • Amelia Pinto
    gio 2 aprile 2020 02:38 rispondi a Amelia Pinto

    Invece di fare il depuratore non abbiamo né illuminazione né acque a S.Pietro si ..Specchiarica no le strade.queste sono le cose primarie io abito in via Fano da 20anni ho lottato x ottenere illuminazioni il comune di manduria sono primitivi la loro fortuna è stato il vino a renderli famosi...voglio solo soldi delle tasse è poi non abbiamo i servi peggio Africa.

  • sergio di sipio
    gio 2 aprile 2020 08:33 rispondi a sergio di sipio

    Una nuova occasione persa dalla Presidenza AQP spa di dimostrare il rispetto di territori a cui manca il lavoro. Solo le infrastrutture create nel territorio Barese reggono all'impatto turistico. Pensiamo a Fasano con il suo Depuratore riesce a servire una piccola zona creata dalla "Investimenti San Domenico srl". Pensiamo invece a quello che farà il giro dell'oca per lasciare ancora Torre Colimena, San Pietro ed altri vicini privi di acqua potabile e fognatura. Credo che i nostri Sindaci dovrebbero chiedere un interessamento agli imprenditori Baresi perché prendano in considerazione le nostre zone ed impattino la carenza di lavoro con interessanti investimenti turistici. Sulle Marine di Manduria non esiste uno Stabilimento Balneare che possa portare questo nome.

    • Lorenzo
      gio 2 aprile 2020 12:14 rispondi a Lorenzo

      Credo che il Comune dovrebbe innanzi tutto controllare le vasche di raccolta reflui di ogni casa alla marina e chi non la possiede a tenuta stagna con obbligo di certificazione dello svuotamento tramite ditte autorizzate, ammenda da € 10.000 con confisca del bene, se accatastato ovviamente. Già così depuratore superfluo. Sull'acqua potabile nulla osta con il depuratore se hai il pozzo nero a norma. Sul sistema delle orgogliose ditte e società baresane, penso che tra Maruggio, Manduria e Avetrana ci sia parecchio da copiare.

  • Amelia Pinto
    gio 2 aprile 2020 07:12 rispondi a Amelia Pinto

    Iovnon mai accettato quello di fare il depurato nooooo

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