MANDURIA - Dieci consiglieri comunali hanno firmato una lettera che è stata inviata al prefetto di Taranto e al ministro dell’Interno per denunciare la presunta illegittimità della giunta Massafra che non rispetterebbe la legge sulla parità di genere all’interno degli organismi di governo. Una situazione questa che perdura dal 7 aprile 2014 quando fu varata la legge che obbliga «le giunte dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti» ad avere almeno due assessori donne. «Nessuno dei due sessi – recita la legge - può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico». A questo si appellano i consiglieri che hanno firmato la lettera. «Nell’esecutivo del Comune di Manduria – si legge -, devono essere presenti due donne e non invece una sola, come appunto è da due anni e più». Pertanto i consiglieri di minoranza invitano «il signor prefetto ed il signor Ministro, a cui la presente è inviata per conoscenza, ad intervenire presso il sindaco di Manduria, che proprio non intende rispettare quanto disposto dalla norma, affinchè la legge della Repubblica sia rispettata ed applicata. Noi sottoscritti consiglieri – conclude lo scritto - abbiamo deciso di rivolgerci a lei, signor prefetto, perché il sindaco, più volte sollecitato ad applicare la legge, ha sempre risposto di no».
Le firme sono quelle di Arcangelo Durante, Nicola Dimonopoli, Silvano Trinchera, Angelo Dinoi, Sandra Dicursi, Leo Girardi, Marcello Venere, Antonio Giuliano, Federico Bentivoglio e Vincenzo Dimitri. Dall’elenco mancano i due consiglieri di Area popolare, Barbieri e Calò, i quali, sino all’ultimo avevano dato la propria disponibilità ma poi si sarebbero tirati indietro.
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