Le foto

AVETRANA — Mancavano i giovani ieri sera alla messa per Sarah. Mancava la sua scuola, la sua classe, ieri rappresentata solo da tre studenti che con lei hanno condiviso i banchi dell'istituto alberghiero di Maruggio.
Mancava Davide, lo studente di cui la piccola Scazzi si era innamorata e al quale aveva regalato il famoso bacio a stampo. Mancava Ivano Russo, altro suo amore non del tutto confessato forse origine della sua triste fine. Tra i circa duecento presenti nella chiesa del Sacro Cuore, tranne poche eccezioni, non si sono visti i ragazzi di Avetrana sostituiti da un pubblico di adulti, molti dei quali si trovavano lì per aver partecipato alla messa serale che ha preceduto l'evento celebrativo del primo anniversario della scomparsa dell'ultimogenita di casa Scazzi. Assenti giustificati, perché testimoni di Geova, mamma Concetta Serrano Spagnolo e la supertestimone, Anna Pisanò. Erano invece presenti papà Giacomo Scazzi, con la sua inconfondibile canotta e il fratello Claudio con l'altrettanto inseparabile berretto con visiera incollato sul cranio per mascherare l'alopecia. Seduti in prima fila con loro due, c'erano la zia e la nipote di San Pancrazio.
Tra gli accaldati ospiti della chiesa c'era Donato Massari (altro super testimone contro la difesa di Sabrina Misseri e Cosima Serrano), con la moglie e la figlia Francesca, quest'ultima intima amica di Sarah. Presente anche Mariangela Spagnoletti che a margine dell'incontro ha espresso parole di dolore per l'amica scomparsa.
«Quello che ho nel cuore lo tengo con me, ho sofferto tanto», si è limitata a dire la ragazza con cui quel 26 agosto di un anno fa avrebbe dovuto portare al mare la piccola Sarah. Numerosa anche la presenza di turisti e curiosi di passaggio. Molto significativa è stata la breve omelia di don Dario De Stefano, tutta incentrata sul perdono e la verità. «La menzogna - ha detto - è l'origine di ogni male e genera confusione, falsità e vergogna». Parole che sono suonate come un monito d'accusa in una storia dove il confine tra verità e bugie non è stato ancora definito. «Abbiamo bisogno di riempire le nostre lampade dell'olio della verità - ha ribadito il sacerdote guardando il pubblico - per far luce su noi stessi e su ciò che facciamo nei confronti degli altri e della società; solo la verità - ha ripetuto - salva il cuore e restituisce il senso autentico della vita». Concluso l'evento commemorativo, tutta l'attenzione ora passa ai tredici imputati che da lunedì dovranno passare sotto il giudizio dell'udienza preliminare. Di loro si occuperà il gup Pompeo Carriere che dovrà decidere chi dovrà subire il processo. Gli accusati principali sono i tre della famiglia Misseri: papà Michele che deve rispondere di concorso in soppressione di cadavere e di tentato incendio, sua moglie Cosima con la figlia Sabrina, entrambe in carcere con i pesantissimi reati di omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Ad accusare la più giovane è stato il padre che in un primo momento si era addossate tutte le colpe per poi ritrattare incolpando la figlia.
Volontà accusatoria nuovamente ritrattata ma mai creduta dagli inquirenti. Inutili i tentativi di zio Michele di far ricadere su di lui le responsabilità scrivendo decine di lettere mai tenute in considerazione dai pubblici ministeri, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino che hanno condotto le difficili indagini. Le ultime missive scritte da Misseri sono quelle indirizzate alla moglie e alla figlia Sabrina. In una di queste indirizzata a Cosima e pubblicate da Mediaset prima ancora che siano depositate al gup Carriere, il contadino chiede scusa ala moglie. «Cara Mimina, come stai? So quanto è duro stare in quel posto. Ti chiedo scusa per quello che ti ho causato. Era meglio che non ti incontravo, che non ti conoscevo. Così non mi sposavi e non vivevi una vita insieme a un mostro».
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
elisa
sab 27 agosto 2011 07:03 rispondi a elisaNon necessario andare in Chiesa; si pu essere dispiaciuti lo stesso. In questo paese non tutti sono cattolici, e comunque non tutti hanno tutto questo gran piacere ad andare in Chiesa. Non deve essere un obbligo.