
Ci vuole una grande faccia tosta a dire tutto e il contrario di tutto, bluffando e mentendo (lui sì) su ogni situazione e tentando di ribaltare i suoi colpevoli ritardi di almeno tre anni su chi è stato scelto dal governo per commissariarlo per manifesta incapacità.
Elio Sannicandro è stato il vero problema e la palla al piede, sin dall’inizio, per i Giochi del Mediterraneo 2026, non ha saputo coordinare, non ha approntato i progetti, nonostante il comitato avesse milioni di euro da poter utilizzare e che tutti aspettiamo di sapere come siano stati veramente spesi.
Ora Sannicandro tenta con grande faccia tosta di ribaltare il fallimento dei ritardi accumulati in anni dal comitato sul commissario Ferrarese appena arrivato e che sta lavorando giorno e notte per cercare di recuperare il suo tempo perso. L’unica arma che rimane a Sannicandro è scagliarsi in modo livoroso contro chi, pur avendone titolo e ragioni, ha preferito non rispondere mai alle sue provocazioni in questi due mesi. Siamo stanchi di sentire la solita storiella dei fondi per giustificare quel colpevole ritardo.
È fin troppo chiaro che non c’era bisogno dei fondi per realizzare i progetti come in tempi non sospetti proprio Sannicandro aveva puntualizzato presentando il suo master plan in cui riportava le date entro cui avrebbero dovuto realizzare i primi progetti ( gennaio e febbraio 2023) e con la sua lettera inviata a tutti i comuni il 12 aprile e con cui imponeva loro la realizzazione dei progetti entro il 10 maggio 2026, pena la esclusione dal master plan per i giochi. Insomma fino a quando gestiva Sannicandro, i progetti li dovevano presentare i comuni a loro spese, quando poi arriva il commissario inventa che il loro ritardo è dovuto al fatto che non si potevano realizzare i progetti senza fondi.
È fin troppo chiaro ciò sta accadendo. Sannicandro sbraita perché è stato commissariato e perché la verità sta vendendo tutta a galla. E non gli resta che tentare disperatamente di giustificarsi, non si sa bene con chi.
On Dario Iaia, deputato FdI e coordinatore provinciale del partito a Taranto
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3 commenti
.Cittadino repubblicano
lun 21 agosto 11:42 rispondi a .Cittadino repubblicanoIaia è un deputato come tanti , che vengono chiamati peones. Non può fare altro che propagnda, cioè parlare, solo parlare e comunicare qualche decisione , che conosce magare prima degli altri .
Mario Rossetti
dom 20 agosto 14:54 rispondi a Mario RossettiPrima della candidatura e della elezione quanto parlare del “Giannuzzi “ ( IAIA-PERRINI ) ora…….commentate cittadini
giovanni cazzato
sab 19 agosto 19:09 rispondi a giovanni cazzatoIl deputato Iaia ormai interviene su ogni problema che si affaccia alla cronaca, dall'invaso Pappadai al sistema viario, rastrella adesioni di vari transfughi, ma e dico ma, non dice una parole sull'impianto del depuratore. Forse perché sull'argomento non può fare propaganda?