Anche il gruppo manduriano di «Fratelli d’Italia» prende le distanze da chi esulta per l’annunciato avvio dei lavori del nuovo depuratore in zona mare. «Un vero attacco alla democrazia perché non rispetta la volontà popolare», affermano gli attivisti del partito di Giorgia Meloni firmatari di un comunicato stampa.
«È inammissibile – si legge - non ascoltare la marea di gente che si è riversata nelle strade protestando sulla localizzazione del sito; quattro comunità di Torre Santa Susanna, Erchie, Avetrana e Manduria – prosegue la nota - più volte hanno gridato “No” al depuratore vicino alla costa, evidentemente la Regione Puglia e il suo governatore sono ormai sordi e non vogliono accogliere le istanze dei cittadini».
Puntando il dito contro chi ha prima mostrato contrarietà al progetto per poi gioire alla notizia dell’apertura del cantiere, Fratelli d’Italia esprime così la sua posizione. «In questi giorni abbiamo letto proclami di "vittoria" per l'avvio dei lavori fissati per il 15 aprile da parte di esponenti politici locali, gli stessi che fino a poco tempo fa erano in prima linea nelle manifestazioni nella speranza che qualche emittente televisiva li riprendesse o che qualche scatto fotografico lo immortalasse. Cosa sarà cambiato – si chiedono i meloniani Messapici -, si saranno adeguati anche loro al diktat della Regione e dell’Acquedotto pugliese? Magari – aggiungono - ha prevalso la ragione di mantenere lo scranno in consiglio regionale. Una cosa è certa – conclude il comunicato -, se i lavori iniziano a breve è perché esiste già un progetto finito di tutto punto e quel progetto prevede lo scarico emergenziale in battigia».
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