Lunedì, 6 Maggio 2024

Salento Puglia e mondo

I primi effetti si sono avuti con lo slittamento di processi per reati di mafia

Focolaio nel carcere di Taranto, il numero dei contagiati sale a 58

Covid nel carcere Covid nel carcere | © La Voce di Manduria

Il coronavirus avanza inesorabilmente nel carcere di Taranto dove è scattata una campagna di screening di massa per la ricerca del virus e delle sue possibili varianti. Alla data di ieri, i detenuti risultati positivi al test erano 58, due dei quali fatti trasferire dall'infermeria interna, uno nel reparto di pneumologia Covid dell'ospedale San Giuseppe Moscati, l'altro ai domiciliari. Tutti indenni gli agenti di custodia e il personale amministrativo ed educativo alle prese con un focolaio che rischia di mettere in ginocchio l'intero sistema-giustizia. I primi effetti si sono avuti con lo slittamento di processi per reati di mafia. Almeno tre quelli di una certa importanza che hanno dovuto spostare le udienze fissate in questi giorni. Due si svolgevano a Lamezia Terme e a Napoli con personaggi accusati di far parte rispettivamente della ndrangheta e della camorra e uno tarantino dell'inchiesta «Mercante in fiera».

Gli imputati, contagiati o in quarantena, non hanno potuto lasciare le celle nemmeno per accedere alla sala delle video conferenze. Un freno che si dovrebbe allentare a partire dai prossimi giorni grazie alla consulenza infettivologica assicurata da ieri dal primario del reparto malattie infettive del Moscati, Giovanni Buccolieri, inviato dalla Asl per risolvere il vuoto della dirigenza medica venutosi a creare dopo le dimissioni dell'ex incaricata, dottoressa Fernanda Gentile. L'infettivologo valuterà di volta in volta lo stato di salute dei detenuti contagiati, stabilendo le possibilità o meno di spostarsi e quindi di garantire la loro partecipazione alle udienze in modalità multi conferenza. Da due giorni intanto la direttrice del penitenziario, Stefania Baldassari, ha finalmente avuto l'autorizzazione per utilizzare il nuovo padiglione «Jonio» realizzato da poco ma non ancora inaugurato.

La nuova sezione staccata dal fabbricato, capace di contenere 200 detenuti, si sta trasformando in un vero e proprio reparto Covid dove vengono trasferiti tutti i contagiati. Un lavoro complesso per il quale l'amministrazione penitenziaria centrale ha inviato a Taranto un contingente di agenti dedicati proprio a questi trasferimenti protetti. Iniziato una ventina di giorni fa con i primi quattro positivi nella sezione alta sicurezza, il cluster si è alimentato grazie alla promiscuità propria del carcere e probabilmente anche alla sottovalutazione del problema da parte della struttura sanitaria e ad un inefficace sistema di tracciamento dei casi. Il problema è esploso il 15 giugno con la notizia pubblicata dal «Quotidiano» che dava conto di 32 contagi tutti circoscritti nella sezione massima sicurezza dove sono rinchiusi i detenuti per mafia.

Il virus da allora non si è più fermato infettando altri reparti, almeno altre quattro le sezioni interessate alla data di ieri, ed anche le cucine e il settore dei lavoranti, detenuti che svolgono attività di consegna pacchi ed altri servizi di natura alberghiera. Tutti vettori inconsapevoli che potrebbero aver trasmesso il virus da una cella all'altra sino agli attuali 58 contagiati. Numero che potrebbe ancora salire man mano che dal Dipartimento di prevenzione della Asl arrivano i risultati dei tamponi effettuati. Quasi tutti i contagiati avrebbero ricevuto solo la prima dose di vaccino, alcuni nemmeno quella.

Nazareno Dinoi

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5 commenti

  • Residente
    ven 25 giugno 2021 09:55 rispondi a Residente

    Effettivanente basta uno scolaro per riconoscere un accento campano, ad esempio, in una comunità marina così piccola e in pieno lockdown! Era forse a Pasquetta la baldoria?? Detto questo come è stata fatta la profilassi tra chi entra e chi esce da la dentro? Forse ci interessa...

  • Rosario felice
    ven 25 giugno 2021 05:48 rispondi a Rosario felice

    Fateli uscire

  • Manuela
    ven 25 giugno 2021 05:09 rispondi a Manuela

    Complimenti! Situazione in continuo peggioramento! Qualcuno nei giorni scorsi si è un po' esagitato, quando giustamente, la gente che vi abita intorno si è domandata sulle cause, peraltro ascrivibili a chi lavora in quel istituto anche da fonti ufficiali. Perché altra causa non può essere possibile per la scienza!!! Eppure basterebbe avere guardato un solo telegiornale e di conseguenza anche per caso, un solo profilo INSTAGRAM con i Reels che saranno ancora li per avere riconosciuto chiaramente la stessa scena: di feste private verso il mare di Talsano, in piena contravvenzione ai DPCM, divieti di spostamenti, assembramenti e chi più ne ha più ne metta. Se qualcuno scrive al Dap mi sa che sono dolori... Ma sarebbe bastato un vigile urbano.

    • Andrea
      sab 26 giugno 2021 09:33 rispondi a Andrea

      Quel servizio andato in onda a Pasquetta su antenna Sud (se volete pubblicatelo), me lo ricordo pure io. Un drone riprendeva in pieno lockdown dei personaggi che si vedono e riconoscono chiaramente in giro, e che entrano ed escono dal Magli, Instagram e i social hanno fatto il resto. LE REGOLE VANNO RISPETTATE! Sempre."I cavoli vostri... Non ci interessano". Altri a parte questa testata non sono intervenuti Ma oramai è troppo tardi.

      • Ristoratore
        sab 26 giugno 2021 06:01 rispondi a Ristoratore

        Sono un ristoratore, e tra i miei colleghi la preoccupazione è altissima! Saremo SEMPRE noi a pagare il prezzo più caro quest'altra malagestione!? Ci pensa nessuno che a fianco alla parola carcere c'è anche Taranto, mare, Salento ecc.? Mi sa che oltre ad applicare al estremo le regole della profilassi, dovremmo proporre anche di fare SELEZIONE ALL INGRESSO, per limitare i componenti di qualche spavaldo/spavalda. Mi rivolgo ai politici.

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