Ecco l'annuncio con cui la casalinga manduriana adescava "clienti" | © n.c.«
Mi puoi trovare a Manduria a tutte le ore (…) mi chiami e ti dirò dove mi trovo, ricevo tutto il giorno meno la notte a qualsiasi ora che tu hai voglia perciò chiamami (…) dimenticavo, mi chiamo Giusy». Con quest’annuncio una casalinga manduriana adescava clienti su un noto sito internet con l’accordo del marito, un dipendente dello Stato di quarant’anni, S.M. le sue iniziali, che aveva il problema di far quadrare i conti con il solo stipendio da impiegato. (Volutamente omettiamo altri particolari sulla coppia di manduriani per preservare i due figli minorenni). Approfi ttando della disponibilità della consorte, il quarantenne manduriano avrebbe messo in piedi il meretricio utilizzando un noto sito di incontri e amicizie dove aveva pubblicato la foto di alcune parti intime della consorte di qualche anno più giovane di lui. La casa d’appuntamento era lo stesso domicilio della coppia situato in una centralissima strada di Manduria. Sono stati proprio i vicini, infastiditi e consapevoli di quale genere di mercato si svolgesse in quella casa, ad inviare una segnalazione anonima alla polizia che si è attivata subito. Utilizzando lo stesso strumento di internet e chiamando il numero di cellulare pubblicato insieme alla foto, i militari diretti dal commissario Giuseppe Annicchiarico si sono camuffati da clienti chiedendo un appuntamento che la donna ha La foto utilizzata per adescare clienti con l’inserzione,sgrammaticata e piena di errori, pubblicata sul sito di incontri dalla coppia di manduriani. accordato senza difficoltà. Al telefono Giusy, così si faceva chiamare la presunta prostituta, aveva stabilito anche il prezzo da pagare (da 20 a 50 euro in base al genere di prestazione) e le modalità per raggiungere il luogo dell’incontro. La donna si faceva chiamare sul numero di cellulare pubblicato in internet e solo dopo essersi assicurata della «bontà» del cliente comunicava l’indirizzo dove riceveva anche di mattina. L’ultimo contratto, però, è andato male per la signora ignara che a cercarla erano gli investigatori in incognito. Quando i poliziotti si sono presentati in pieno giorno all’indirizzo indicato, sono stati ricevuti dalla casalinga che si è presentata alla porta in abiti succinti. Nell’irruzione i militari hanno trovato l’alcova ricavata in uno stanzino dell’appartamento abitato anche dai figli minori della coppia. La stanza era illuminata da luci soffuse rosse ed anche le pareti erano state dipinte dello stesso colore. Durante la perquisizione sono state trovate anche confezioni di profilattici. Vistasi scoperta, la casalinga ha detto agli agenti di avere fatto quella scelta per permettersi qualche lusso che con lo stipendio del marito non avrebbe mai potuto avere. L’appartamento è stato sequestrato e concesso in facoltà d’uso ai residenti mentre il capofamiglia è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione.
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