Sabato, 9 Dicembre 2023

Salento Puglia e mondo

Le ricerche continuano

E' di Giulia Cecchettin il corpo senza vita trovato nel lago, trovata anche l'auto del ragazzo

Giulia Cecchettin Giulia Cecchettin

Era di Giulia Cecchettin il corpo trovato nel lago di Barcis. E' stato ritrovato dai Vigili del fuoco in un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis (Pordenone), dove nei giorni scorsi anche i sommozzatori stavano cercando tracce dei ragazzi veneti.

Nel parcheggio per roulotte e camper vicino al lago c’è la Fiat Grande Punto di Turetta, nei cui confronti è stato emesso venerdì un mandato d’arresto europeo, diramato dall’Interpol a tutti i posti polizia europei. È indagato per tentato omicidio dopo il ritrovamento di sangue e ciocche di capelli in una strada isolata nella zona industriale di Fossò, a pochi chilometri da casa Cecchettin, e la diffusione di un video in cui proprio lì colpisce a mani nude la ventiduenne che prova a scappare, ma viene ancora colpita e caricata in auto apparentemente esanime. 

Le ricerche si erano concentrate a Barcis, in Valcellina, lungo il percorso che l’auto del ragazzo ha fatto nella notte tra sabato e domenica, quando è stata tracciata a Caneva, a Polcenigo, nella stazione turistica del Piancavallo e all’uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont. Mercoledì la Fiat Punto è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Sabato mattina, a una settimana dalla scomparsa dei due, il ritrovamento del corpo della ragazza, che avrebbe dovuto laurearsi due giorni fa. L’ex fidanzato, secondo la zia di lei, “non era contento che si laureasse perché temeva che si potesse allontanare da lui”. La sorella della vittima, Elena, ha raccontato che Giulia “aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni”, anche se a lei non aveva detto nulla.  Il cellulare del 22enne risulta spento dalla sera della scomparsa dei due.

L’unica attività registrata nei giorni seguenti è quella della messaggistica di Whatsapp perché collegata e condivisa sul pc che Filippo aveva a casa e che è stato sequestrato durante la perquisizione effettuata ieri pomeriggio nella sua abitazione, delegata dalla procura di Venezia. Per il momento, a parte il collegamento con il server di Whatsapp, non risultano nuove localizzazioni dello smartphone.

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