Giovedì, 3 Luglio 2025

Giudiziaria

Prima di portarlo in caserma per le formalità di rito, i carabinieri della stazione di Manduria al comando del maresciallo Elio Errico lo avevano accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Giannuzzi

Donne investite, “liberate il pirata”

Tribunale Taranto Tribunale Taranto | © La Voce di Manduria

Il pubblico ministero che indaga sul caso dell’auto pirata che sabato sera, 29 giugno, ha investito a San Pietro in Bevagna, marina di Manduria, due donne riducendone in fin di vita una, ha disposto la scarcerazione dai domiciliari dell’automobilista che non si è fermato proseguendo la corsa. La decisone del magistrato Antonella De Luca di liberare il ventenne manduriano che resta comunque indagato per lesioni gravissime ed omissione di soccorso, è dovuta all’esito degli esami a cui era stato sottoposto subito dopo il fermo dai quali non sarebbe emersa nessuna alterazione e quindi non aveva bevuto né aveva fatto uso di sostanza psicotrope. Il giovane che è difeso dall’avvocato Franz Pesare, era alla guida di una Fiat Grande Punto di proprietà della madre, quando, percorrendo una via del centro abitato di San Pietro in Bevagna aveva preso in pieno due donne che percorrevano a piedi la strada preceduti dai rispettivi mariti. Ai carabinieri che lo hanno individuato un paio d’ore dopo grazie ai numerosi testimoni che erano riusciti a prendere il numero di targa, l’automobilista aveva raccontato di non essersi accorto di niente e che il rumore che aveva avvertito l’aveva scambiato per l’urto contro un grosso ramo che sporgeva sulla strada. Tornando a casa aveva poi detto al padre che a seguito di quell’urto aveva rotto uno specchio retrovisore della macchina.

Prima di portarlo in caserma per le formalità di rito, i carabinieri della stazione di Manduria al comando del maresciallo Elio Errico lo avevano accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Giannuzzi di Manduria dove è stato sottoposto al prelievo del sangue e delle urine per i test alcolici e psicotropi. Il cui esito negativo ha convinto il magistrato inquirente di revocare la misura restrittiva ai domiciliari.

Una posizione la sua che resta comunque molto labile considerate le condizioni della donna investita ricoverata nella rianimazione del Santissima Annunziata di Taranto. Ieri i sanitari che l’hanno in cura hanno ribadito ieri ai parenti la gravità delle condizioni della donna la cui vita sarebbe appesa ad un filo. Nel tremendo urto contro un muretto a secco, la 51enne Annarita Massafra ha riportato delle gravissime ferite cranico con emorragie cerebrali diffuse non operabili.Il marito, un ex carabiniere in pensione con i tre figli, sperano in un miracolo e chiedono giustizia per questo hanno già affidato il compito di assisterli all’avvocato Cosimo Micera. È andata sicuramente meglio alla seconda donna investita, cognata della prima che ha riportato dei traumi lombari con una prognosi di 8 giorni e disturbi uditivi ancora da valutare. Le due coppie stavano rientrando a casa dalla processione di San Pietro e stavano percorrendo a piedi la strada priva di illuminazione quando è avvenuta la tragedia. I due uomini che si trovavano più avanti, due fratelli entrambi militari dell’Arma in pensione, hanno sentito il rumore ma non hanno immaginato cosa fosse successo. Quando hanno sentito le urla si sono avvicinati facendo la terribile scoperta. La più grave era riversa ai piedi di un muretto di pietre e non era già cosciente quando sono arrivati i soccorsi del 118.

Nazareno Dinoi

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3 commenti

  • JF K
    mer 3 luglio 2019 08:16 rispondi a JF K

    Non sempre deve essere l'alcol o le droghe che rendono qualcuno incapace di guidare. Anche i telefoni cellulari con cui ti occupi durante la guida, ti permettono di guidare contro muri, alberi o persone.

  • Blaster
    mar 2 luglio 2019 07:52 rispondi a Blaster

    Scusate ma facendo una riflessione non vi sembra ancora più grave che questo ragazzo era nel pieno della coscienza quando ha investito quelle signore? Solo perché non aveva bevuto o assunto droghe viene liberato??? Non penso che la decisione vada presa in questo modo anche perché probabilmente se ha quasi ucciso due donne e non se ne è accorto forse non dovrebbe avere una patente. Non mi sembra veritiero che non si sia accorto di nulla, cioè 2 persone ?! .. ed era sobrio!

    • Matteo Cunui
      mer 3 luglio 2019 05:09 rispondi a Matteo Cunui

      Non ci dobbiamo meravigliare se succedono queste disgrazie sulle nostre strade e, soprattutto sulla Manduria per San Pietro. Su quella strada vieni sorpassato a folle velocita e anche in curva e chi dovrebbe stare a proteggere dove sono?

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