Martedì, 13 Maggio 2025

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L'errore di eliminare la Doc Primitivo di Manduria enfatizzando una Docg come manna caduta dal cielo

Disciplinare del Primitivo e Docg, un danno incalcolabile

Salvatore Tatullo Salvatore Tatullo © La Voce di Manduria

Smorzatesi gli entusiasmi per la vittoria “milanista”, ecco che il “paese” torna al suo torpore vagamente messicano, con tante nuvole ed un caldo improvviso che favorisce accelerandola la fioritura della vite!
Ecco, la vite, vera vita di questo paese che perdendo l’artigianato, languendo nel commercio e chiusi i reparti ospedalieri, rimane l’unica attività economicamente sostenibile del nostro paesello, una  specie di Fiat a dimensione umana!
Nel  torpore di inizio estate, tale stato impedisce di vedere quel che accade nel settore vitivinicolo, così importante per l’economia della nostra città!
Non un dibattito, non un pubblico e doveroso incontro, non un accenno, non un interessamento dei politici di qualsiasi colore teso a sviscerare ed eventualmente contrastare quella che possiamo definire a buon ragione “la più grave iattura” che poteva capitarci tra capo e collo!
Non tutti sanno che è in atto un tentativo di “scippo” vero e proprio di quel che caratterizza in tutto il mondo il nostro areale, formato da 18 comuni povere di altre risorse.
Pochi ne sono a conoscenza e forse qualche attore locale con responsabilità direttive, pur sapendo in questi ultimi mesi, ha fatto finta di nulla, quasi a voler pensare che il silenzio serva a portar acqua al proprio mulino!
Sbandierando come una conquista, il conseguimento di una Docg (Denominazione di origine garantita e protetta), per il nostro nettare, il Primitivo, priva però  di una propedeutica e seria ricerca di mercato, atta a capire lo spazio commerciale , il gradimento del consumatore ed il posizionamento sulla fascia di mercato più consono, si cerca nel contempo di convincere i vignaioli che per ottenere questa “nobile” denominazione, il territorio deve per forza rinunciare alla più storica denominazione “Primitivo di Manduria Doc” che con grande fatica abbiamo costruito e affermato in più di 40 anni di duro lavoro dalla vigna alla distribuzione!  
Qualche decina di giorni fa, in seno ad una assemblea di una cooperativa di Manduria, una delle figure istituzionali del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, enfatizzando la possibilità di ottenere la DOCG ( per la tipologia Primitivo secco , in quanto la tipologia dolce è già presente) per il nostro prodotto, ebbe a dire che per ottenere questa denominazione bisogna eliminare la Doc, perche la legge non consente la coesistenza delle due denominazioni!
Questo non mi risulta essere Vero! La legge vigente consente le due denominazioni in una area, ovviamente rispettando alcune regole.
Noi siamo famosi oramai nel mondo con la denominazione DOC Primitivo di Manduria, ed ecco che la DOCG (denominazione questa ovviamente più restrittiva) potrebbe chiamarsi ad esempio DOCG Manduria riserva o altra denominazione!
Non mi dilungo su argomentazioni tecniche che richiederebbero certamente interlocutori addetti ai lavori, ma per ottenere questa definiamola “chicca”, si rinuncerebbe dunque all’oramai collaudato e, richiestissimo “Primitivo di Manduria DOC“ che tanta ricchezza ha apportato alla filiera ed all’intera società civile!
Ciò che viene contrabbandato per un successo, in realtà è una perdita secca per Tutti!
A chi giova tutto questo? Forse a chi non vede di buon occhio il guadagno della parte bassa della filiera (i viticoltori ) e vien da pensare al famoso proverbio, famoso perchè spesso ci si azzecca (a pensar  male non si sbaglia mai!).

Ebbene, vien da pensare a quei politici di zone limitrofe alla nostra area che ben hanno compreso come la scomparsa di una denominazione come quella appunto del Primitivo di Manduria DOC, aprirebbe automaticamente la porta a una rivendicazione di una DOC Primitivo Salento, che estenderebbe alle tre provincie del Salento (Ta, Br e Le) la coltivazione, trasformazione ed imbottigliamento, che la stessa ampia estensione territoriale snaturerebbe dalle sue note caratteristiche!
Ciò sarebbe impossibile se esistesse (come esiste), una Doc territorialmente più ridotta: da qui la cancellazione della nostra affermata DOC, strumentalizzando le sirene di una DOCG che è solo costruita a tavolino da chi non ha alcun interesse sul danno socioe-conomico che tale scelta scellerata comporterebbe!
A questo punto sorge spontanea una domanda: che fanno i 18 sindaci dei comuni? Sono stati interpellati? Che fanno i presidenti e relativi consigli di amministrazione delle cantine sociali cooperative, detentori di quasi l’80% del Primitivo DOC?
Quale reale informazione, spiegazione, e consapevolezza è stata data ai produttori, da parte di chi dovrebbe controllare, promuovere e salvaguardare l’oro del nostro territorio?
Al contrario sembra che si stia lavorando per smantellare, per preparare ad altri una comoda dimora! E perché tutto questo? Perché alcuni protagonisti lavorano in questa direzione?
Perché non si comprende che l’allargamento dell’area di coltivazione del Primitivo, non farebbe che abbassare notevolmente il prezzo delle uve per la enorme quantità che si produrrebbe?
Un tale concetto economico è così semplice che anche un infante lo capirebbe (all’aumentare della offerta con una domanda non proporzionata all’aumento della stessa offerta porterebbe al crollo dei prezzi!) 

Eliminare la DOC Primitivo di Manduria, enfatizzando una DOCG come manna caduta dal cielo, aprirebbe dunque la strada alla rivendicazione di altre aree a noi vicine per la coltivazione del Primitivo con ovvia riduzione dei prezzi delle uve! Ne trarrebbero benefici certamente i commercianti ed ancor più i grandi imbottigliatori, a scapito dei poveri agricoltori che credendo nel nostro vitigno hanno fatto tanti sacrifici per ammodernare gli impianti con importanti investimenti!
Di questo ed altro ancora, si dovrebbe parlare e dibattere, per risvegliare le coscienze, sottraendosi al torpore di questo inizio d’estate, prima che sia troppo tardi! Prima che un disciplinare modificato da pochi rechi un danno a tanti! Prima che giunga sul tavolo di qualche funzionario del Ministero, distratto ma forse già orientato!
Ognuno sia artefice del proprio destino, ma destiamoci, ed impediamo che questa iattura cada sul nostro capo, sulle nostre famiglie e sul futuro della nostra comunità.  
Salvatore Tatullo

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3 commenti

  • Gianfranco Fino
    ven 3 giugno 2022 12:38 rispondi a Gianfranco Fino

    Quello che asserisce Salvatore Tatullo è la pura verità.Spero tanto che ciò che egli asserisce svegli la coscienza di tanti vignaioli,esortandoli a riflettere su questa questione molto delicata.

  • Antonio Curri
    mer 1 giugno 2022 04:06 rispondi a Antonio Curri

    Bravo!

  • Antonio
    mer 1 giugno 2022 10:57 rispondi a Antonio

    Conosco l'autore dell'articolo da quando eravamo ragazzi, poi ci siamo persi di vista non vivendo io a Manduria. Ho sempre considerato Salvatore una persona seria e schiva dall'affrontare dibattiti per il solo gusto di scrivere. Prenderei quindi seriamente in considerazione quanto da lui rilevato, essendo un addetto ai lavori con ottime conoscenze della materia. Se il suo allarme è fondato, è non ho dubbi che lo sia, si sta compiendo l'ultimo scippo a danni di un territorio oramai vandalizzato e espropriato di ogni bene. Si perderebbe uno degli ultimi "tesori" rimasti, dopo i tanti che una classe dirigente manduriana assente, e in certi casi complice, non ha saputo preservare e migliorare.

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