
Salvare il mare dal rischio di uno scarico emergenziale del depuratore, utilizzando come sbocco dei reflui l’impianto già esistente di Avetrana. Un’alternativa valida allo scarico complementare che sfocia nel mare di Torre Colimena attraverso il bacino Arneo, così come proposto dai tecnici dell'Acquedotto pugliese, si fa avanti a sorpresa dalle osservazioni al progetto presentate dai due comuni di Avetrana e Manduria. A firma del commissario straordinario della città Messapica, Vittorio Saladino e del sindaco avetranese, Antonio Minò e con il parere tecnico del geologo Giuseppe Masillo e dell’architetto Egidio Caputo, il documento, al vaglio della sezione autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, presenta uno scenario del tutto nuovo che metterebbe al sicuro le marine manduriane dalla sciagura di uno sversamento dei reflui fognari, ma non salverebbe il sito individuato in zona Urmo-Belsito, marina di Specchiarica, dove la realizzazione del nuovo depuratore consortile è già in fase avanzata e quindi non più delocalizzabile.
Preliminarmente i due tecnici contestano in più parti il progetto di fattibilità tecnica dell’Acquedotto pugliese relativamente agli scarichi complementari con sbocco finale (emergenziale) nel bacino d’acqua dolce che si collega direttamente nel mare di Torre Colimena. Si fanno poi avanti con un elaborato che merita molta attenzione. Ecco la sintesi del piano. Dal depuratore di Urmo-Belsito, i reflui in emergenza, attraverso una condotta da realizzare, verrebbero pompati nel depuratore di Avetrana. Qui verrebbero trattati e indirizzati verso diverse destinazioni: in una vasca di accumulo esistente per gli usi irrigui di circa 50mila metri cubi che si trova sulla Avetrana-Nardò; nelle aree irrigue private disponibili (nella stagione irrigua); in un vasto uliveto di oltre 100 ettari già provvisto di impianto irriguo; nell’area degli attuali drenaggi a servizio del depuratore del comune di Avetrana; nel canale di San Martino distante circa 500 metri dal depuratore.
Queste opere di facile realizzazione, spiegano i tecnici nella loro relazione, oltre a congiurare lo scarico del costruendo depuratore consortile in aree di grande interesse naturalistico, garantirebbero un utilizzo certo dei reflui depurati attraverso impianti esistenti che necessitano solo di una verifica della loro funzionalità. Inoltre si avrebbe la certezza che nei periodi invernali, quando cessa l’attività irrigua, le acque in eccesso avrebbero uno scarico certo di emergenza negli strati superficiali del sottosuolo (trincee drenanti) ed in altre aree dove già avviene lo scarico del depuratore di Avetrana.
I due tecnici, Caputo e Masillo, incaricati dai comuni di Avetrana e Manduria di trovare alternative meno impattanti e più economiche rispetto al progetto dell’Acquedotto pugliese, rafforzano così la loro proposta: «Le considerazioni riportate, senza derivazioni di impatti significativi sull’ambiente e sugli ecosistemi, dimostrano come sussistano valide attuabili alternative per scongiurare scarichi di emergenza del costruendo depuratore Sava-Manduria, in aree Sic e di pregio naturalistico, anche utilizzando l’impiantistica esistente, fatte salve le dovute verifiche da parte di Aqp e della Regione Puglia nella progettazione definitiva-esecutiva di queste soluzioni e con una analisi costi-benefici, per i quali le scriventi amministrazioni intendono fornire il proprio contributo tecnico professionale».
La parola ora passa ai tecnici del Dipartimento mobilità, qualità urbana, ecologia e paesaggio della Regione Puglia e dei responsabili delle Sezioni autorizzazioni ambientali, servizio Via e Vinca.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
betty
lun 31 agosto 2020 08:20 rispondi a bettya me sembra una st..., cosa c'entra Avetrana con un depuratore che deve servire Sava e Manduria? e poi, lo sanno che in quella zona insiste un SIC, cioè un sito di importanza comunitaria?
Domenico
sab 29 agosto 2020 08:56 rispondi a DomenicoIo consiglierei ai signori commissari di impiegare gli ultimi giorni di "missione straordinaria" a preparare le valigie, non a chiudere dossier di enorme portata e vincolanti per le future amministrazioni "ordinarie"; darebbero la sensazione di voler arricchire il loro palmares personale e nutrirebbero sospetti immotivati. Con questo loro"incedere magno" negli ultimi giorni "ce cognuri n'ama spittari?..."