
Giovedì 7 settembre il sindaco Pecoraro ha incontrato i residenti di Torre Colimena e Specchiarica, presso la parrocchia dell’Annunciazione, con l'intento di recuperare un rapporto che la vicenda del depuratore ha gravemente incrinato. Occorre, purtroppo, riconoscere che tale incontro non ha sortito nulla di concreto posto che, in ordine al rilancio di Torre Colimena e Specchiarica, il sindaco Pecoraro ha preferito glissare senza fornire alcuna garanzia. Di contro, il primo cittadino di Manduria è stato esplicito nel sostenere che, solo grazie all’utilizzo del bacino come scarico “complementare” (quindi, non più semplicemente “emergenziale”, con tutte le conseguenze che ne discendono) per gli abitanti sarà possibile disporre, in futuro, di un acquedotto e di una rete fognaria. Sulle altre manchevolezze di questa fascia costiera, silenzio assoluto, ad eccezione del ripristino dell’illuminazione che sarebbe imminente (la gara di appalto sarebbe stata già espletata).
Come era prevedibile, si è trattato dell’ennesimo incontro interlocutorio durante il quale il Sindaco di Manduria ha invitato il Presidente del Consiglio comunale di Avetrana, Mariella Carrozzo, a sedersi al suo fianco. Si tratta di un gesto che ha una forte valenza simbolica perché tende a rappresentare un clima di collaborazione tra i due Comuni che collide apertamente con l’ipotesi della rivendicazione di Torre Colimena e Specchiarica. Sarebbe interessante capire in che modo i due Comuni intendano approntare una politica comune, in quali settori, con quali indirizzi e finalità. Avetrana e Manduria rappresentano due realtà storicamente antagoniste, come dimostra la triste storia del depuratore che ha visto il Comune di Manduria schierarsi con il Comune di Sava ignorando bellamente la vibrante protesta dei cittadini avetranesi che hanno osteggiato fin dall’esordio il progetto dell’Acquedotto Pugliese.
Il Sindaco Pecoraro dovrebbe spiegare le ragioni di questa condotta che ha contribuito in modo significativo a ridare fiato al contenzioso su Torre Colimena il cui sostanziale stato di abbandono ha alimentato la convinzione che, ad eccezione della Salina dei Monaci, a Manduria importino poco le sorti di questa porzione di litorale. Attorno alla disputa sul depuratore sussistono tante, troppe opacità che il Sindaco di Manduria farebbe bene a fugare. Risulta, infatti, incomprensibile perché, dopo aver orgogliosamente conferito a Torre Colimena lo status di "Riserva naturale”, e dopo averne fieramente celebrato l'inclusione nell’ "Elenco delle Aree naturali protette italiane", il comune di Manduria abbia poi deciso di appoggiare un progetto che sconfessa apertamente questo prestigioso traguardo. La verità è che la “querelle” del depuratore, nonché la grave carenza di servizi imputabile a decenni di improvvida “mala gestio”, hanno esasperato lo stato d’animo dei residenti, in larga parte avetranesi, i quali non si fidano più né dell’amministrazione in carica di Manduria, né dell’intero ceto politico manduriano. Per queste ragioni, siamo tutti curiosi di sapere su quale terreno Avetrana e Manduria possono trovare un’intesa che, inutile nasconderlo, finirebbe inevitabilmente per derubricare qualunque ipotesi di rivendicazione territoriale.
Antonio Dostuni, avvocato
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1 commento
Lorenzo
sab 16 settembre 12:02 rispondi a LorenzoVi è solo un unico piatto che mette in accordo tutti : il nuovo porto turistico. Appena la pietanza viene assaggiata da ambo i Comuni, sulla carta nemici, alla faccia dell' Ambiente e della balneazione, canteranno tutti vittoria. I silenzi del direttore delle Aree Protette ne sono la conferma 😜 Nulla è al caso. Opinioni