Giovedì, 9 Maggio 2024

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Ufficialmente è ancora tutto fermo e nemmeno l’ufficio tecnico del Comune di Manduria è al corrente di quanto sta accadendo.

Depuratore a Urmo, riapre il cantiere

Gru in azione nel cantiere Urmo Gru in azione nel cantiere Urmo | © La Voce

Ufficialmente è ancora tutto fermo e nemmeno l’ufficio tecnico del Comune di Manduria è al corrente di quanto sta accadendo. Sta di fatto che da ieri mattina il cantiere del costruendo depuratore in zona Urmo Belsito, a Specchiarica, ha ripreso vita. Ruspe e maestranze dell’impresa “Putignano & Figli”, titolare dell’appalto, sono in piena attività. Per fare quali lavori, non è dato sapere. Da quello che si è potuto notare dall’esterno, le squadre all’opera stanno sistemando le parti di recinzione che il vento ha divelto mentre i mezzi meccanici scavano e sbancano all’interno. Un’attività che contrasta con i nuovi impegni annunciati dall’impresa nelle varianti secondo le quali i lavori dovrebbero iniziare dall’entroterra e non più dalla costa come, pare, stia avvenendo ora.

Ieri, interpellati in proposito, i responsabili presenti negli uffici dei Lavori pubblici del comune di Manduria ignoravano l’avvio dei lavori. Non escludendo, però, che l’impresa possa aver inviato la relativa comunicazione nella posta certificata del dirigente, l’ingegnere Alessandro Orlando, che sarà assente sino a domani.Comunque sia, la ripresa attività nel vecchio cantiere a Urmo ha impensierito gli ambientalisti di Avetrana che, per niente rassegnati all’idea di vedere nascere l’opera a due passi dalla loro zona residenziale, hanno continuato a “pattugliare” l’area temendo risvolti che ieri si sono puntualmente presentati. A dicembre scorso, su richiesta dell’impresa Putignano e dell’Acquedotto pugliese, proprietario dell’opera, il dirigente dell’Urbanistica e Lavori pubblici della città Messapica, Orlando, in accordo con la commissaria di governo, Francesca Adelaide Garufi, aveva concesso le autorizzazioni agli scavi necessari alla canalizzazione che collegherà il vecchio impianto situato sulla via per Lecce a Manduria con il nuovo previsto in zona Urmo-Specchiarica. Invertendo così i piani d’esordio che prevedevano l’inizio dei lavori dalla zona marina e poi a salire nell’entroterra. Questo ribaltamento di programma doveva dare tempo alle procedure per il rilascio della nuova valutazione di impatto ambientale delle numerose varianti al progetto che prevedono: il definitivo abbandono dell’ipotesi di condotta sottomarina, l’affinamento in tabella 4 con il riutilizzo in agricoltura e usi civili dei reflui depurati e un recapito finale di emergenza in un sistema di lagunaggio con ruscellamento al suolo del troppo pieno in un’area distante circa settecento metri dal mare di Specchiarica; inoltre vasche di raccolta dei reflui depurati da spingere nella rete irrigua del consorzio Arneo, pozzi sperdenti e trincee di assorbimento al suolo. N.D.

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