
«Inutile girarci intorno, la normativa non permette soluzioni diverse dallo scarico in mare». Con queste parole, risuonate ieri nella conferenza di servizi sul depuratore consortile di Manduria e Sava, potrebbero cadere le ultime speranze degli avetranesi che credono ancora in un progetto alternativo allo scarico in mare dei reflui depurati. Per l’amministrazione avetranese, collegata in videoconferenza, erano presenti l’architetto Egidio Caputo e l’assessore Antonio Baldari. È stato quest’ultimo il primo a reagire alzandosi in piedi e ricordando gli impegni presi precedentemente dal governo regionale nella persona del presidente Michele Emiliano. «I tecnici presenti sono stati molto chiari in proposito: "i politici dicono quello che vogliono ma la realtà è un’altra", ci hanno detto, ricordando a tutti l’ultima direttiva del Ministero dell’Ambiente che ha bocciato la richiesta di deroga allo scarico al suolo chiesto dalla Regione Puglia». Così lo racconta l’assessore Baldari che ha tentato una reazione ricordando ai presenti l’alternativa avanzata dal comune di Avetrana che mette a disposizione il proprio piccolo depuratore per lo scarico emergenziale dei reflui che possono essere utilizzati in agricoltura. «L’impressione che abbiamo avuto – fa sapere l’esponente della giunta avetranese – è che il piano dell'Acquedotto pugliese e degli uffici regionali sia quello di ultimare quanto prima i lavori del depuratore che stanno costruendo a Specchiarica, località Urmo Belsito e di partire subito con lo scarico del troppo pieno nel bacino di Torre Colimena; nel frattempo – dice l’assessore – faranno finta di scavare per le trincee drenanti pur di far partire l'impianto».
Per questo il rappresentante dell’amministrazione avetranese ha insistito sulla loro proposta alternativa già sottoposta in sede di osservazioni al Dipartimento di mobilità, opere pubbliche, ecologia della Regione Puglia. Il progetto predisposto dai tecnici di fiducia del comune di Avetrana, prevede un bypass dello scarico di emergenza previsto nel bacino di Colimena che devierebbe i reflui nel depuratore comunale distante pochi chilometri dalla zona Urmo. Lì i liquami del troppo pieno sarebbero ulteriormente depurati e dispersi in parte nelle già esistenti trincee drenanti e in parte raccolti in grandi vasche situate sulla via per Nardò destinati all’impiego in agricoltura.
«Abbiamo insistito pregando i tecnici presenti a valutare e studiare la proposta che per noi rappresenta un sacrificio pur di salvare il bacino e il mare di Torre Colimena», ha detto l’assessore Baldari che alla fine è riuscito ad ottenere un rinvio della conferenza spostata al prossimo 23 ottobre.
In quella sede si saprà il futuro dello scarico contro cui si battono solo gli avetranesi e qualche solitario politico e ambientalista di Manduria. «Non ci arrenderemo facilmente e questa volta lasceremo stare le proteste sui tavoli locali e andremo direttamente a Bari a battere in pugni nelle stanze del governo Emiliano che sinora ha dimostrato solo di prendere impegni non mantenuti». L’ultima promessa del governatore l’ha pronunciata qualche giorno prima del voto del 20 e 21 settembre quando, davanti al pubblico di un comizio elettorale tenuto a Nardò (città che ha lo stesso problema di depurazione con scarico a mare), ha detto che avrebbe proposto ricorso contro il Ministero dell’Ambiente riproponendo il «no scarico a mare».
Nazareno Dinoi
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10 commenti
giuseppe luparelli geologo dal 1972
ven 30 ottobre 2020 06:33 rispondi a giuseppe luparelli geologo dal 1972la soluzione alternativa esiste e le leggi regionali lo consentono. guardare stampa "la voce di manduria"
Gregorio
sab 26 settembre 2020 01:42 rispondi a GregorioCHISSÀ PERCHÉ LA LEGGE INTERVIENE TARDI E MALE !! Penso questo perché, se si va in fondo alla questione di questo (strano) impianto , sicuramente c’è più di una anomalia su tutta questa OSCURA faccenda , faranno degli indagini, salteranno nomi di politici e imprenditori, bloccheranno l’impianto ( perché NON a norma) e avremo un ECOMOSTRO in più, ... e, AGGIUNGO che, le Ditte appaltatrici saranno abbastanza soddisfatte di aver incassato un po’ di soldi, senza aver fatto nulla di positivo!!! Questa sarà la conclusione!!
Enza Sammarco
ven 25 settembre 2020 06:50 rispondi a Enza SammarcoBhe visto che tutti si lavano le mani su questo depuratore, facciamolo capire noi! Con le buone" maniere" ci ascolteranno che ne dite?
Domenico
ven 25 settembre 2020 06:30 rispondi a DomenicoÈ la legge italiana ed europea che vieta lo scarico a mare dei reflui. Chi continua a speculare su questa informazione ingannevole? Cosa vuole ottenere?
Rita Calò
ven 25 settembre 2020 04:14 rispondi a Rita CalòIl mare di San Pietro in Bevagna e Torre Colimena deve restare pulito, come il mare di tutte le zone vicinorie e non . Questo è un mare che tutti ci invidiano, non fatelo sporcare.Chi scrive è una manduriana, che si trova in un altra regione, però in estate torna sempre a Manduria. Come si può dimentiacare il posto dove si è nati? In più mi adopero per far conoscere i nostri posti a chi non è mai venuto, affinchè possano apprezzare le bellezze del Sud. Per questo dico a chi governa di trovare altre soluzioni e di non rovinare ciò che di bello abbiamo.
Gregorio
ven 25 settembre 2020 12:24 rispondi a GregorioSecondo me , il titolo esatto di questo articolo è: LA LEGGE SE NE FOTTE ALLA GRANDE DELL’AMBIENTE E DEL NOSTRO AMATO MARE “
Lorenzo
ven 25 settembre 2020 07:38 rispondi a LorenzoNato e voluto in quel luogo per calcolo e per distruggere il turismo Manduriano? Piri Piri salva. Nota spiaggia conosciuta in tutto il mondo. Piri Piri? No alpitur ai ai aia aia.
leonardo ricotta askanti
ven 25 settembre 2020 06:24 rispondi a leonardo ricotta askantise è per questo nemmeno il programma elettorale dei 2 candidati sindaci che si contenderanno il titolo... quindi possiamo tranquillamente dire che siamo nelle..... (vabbè) si è capito!!!
Luigi Truman
sab 26 settembre 2020 01:25 rispondi a Luigi TrumanIn effetti sarebbe interessante interrogare i due sindaci che si contendono la poltrona per capire quali sono le loro intenzioni, per un settore "il turismo" che potrebbe trainare l'economia locale. Basterebbe farsi un giro sulla riviera romagnola e di comune accordo con qualche sindaco, replicare ciò che hanno fatto deccenni fa. Purtroppo io non vivo a Manduria ma ho casa a San Pietro in Bevagna, si sente a pelle che al comune delle marine non gliene frega niente, si vede anche senza vivere le beghe comunali che per le marine non c'è programmazione. Sporadicamente interviene sull'emergenza ma per il resto manca tutto. La maggior parte dei turisti se li intervisti, ti dice mare stupendo ma per il resto stendono un velo pietoso. E indovinate perché? Illuminazione stradale, fogna, acquedot
Anna M.
sab 26 settembre 2020 06:13 rispondi a Anna M.Luigi ci hai preso in pieno!!! Io ho comprato casa a San Pietro e non avrei mai immaginato di trovare una simile situazione! Mi piacerebbe invitare le mie amiche, ma provo una grande vergogna a ospitarle in un ambiente da terzi mondo!!! Ho investito qui, ma ho buttato via il denaro!!! Il bello è che nessuno dei residenti si vergogna, tanto meno i politici!!!