
AVETRANA — La valvola che conteneva la rabbia degli avetranesi è esplosa ieri sera quando Cosima Misseri è uscita dalla caserma dei carabinieri per essere trasferita in carcere con l’accusa di avere ucciso soppresso il cadavere della nipote Sarah Scazzi in concorso con la figlia Sabrina, già in galera da sette mesi. Sputi, insulti, mani protratte per sfiorarla, toccarla, aggredirla. Parole di rabbia come «assassina» , «maledetta» , «devi marcire in galera» , «Sarah vuole vendetta» , rivolte alla donna che non si è scomposta mentre i carabinieri facevano fatica a proteggerla e strapparla alla folla stizzita, cattiva. Infine il lungo applauso di scherno quando l’auto con le sirene è allontanata dirigendosi a Taranto. Si sono viste anche le lacrime di donne sopraffatte dall’emozione e dalla tensione accumulata in tanti mesi di dubbi. Tra la gente c’erano anche alcuni protagonisti della vicenda, la supertestimone Anna Pisanò, ad esempio, come anche Francesca, l’amichetta di Sarah e Virginia, la fidanzata di Ivano Russo. Era presente anche Mariangela Spagnoletti, la testimone chiave dell’inchiesta, quella che sin da subito aveva fatto sollevare dubbi su Sabrina che con troppa fretta quel 26 agosto aveva sostenuto la tesi del rapimento della cugina che non arrivava. Secondo la procura, invece, la quindicenne a quell’ora era già stata uccisa dalle due donne indagate. Mamma, figlia e nipotina, in casa, avranno avuto una furiosa lite, con la più piccola che cercava inutilmente di fuggire, forse minacciando di raccontare qualche segreto che avrebbe compromesso gli equilibri della famiglia. L’omicidio, in due, con una corda attorno al collo della quindicenne. Le due donne avrebbero chiesto aiuto a zio Michele con il quale avrebbero provveduto a nascondere il corpo aiutati, presumibilmente in tempi successivi, da Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, i quali restando indagati. Ora toccherà alla Procura modificare l’imputazione al marito di Cosima. L’inchiesta, comunque, è tutt’altro che conclusa. «Continuiamo a lavorare per completare il mosaico di questa vicenda» , ha detto ieri sera il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, incontrando i giornalisti in un’improvvisata conferenza stampa notturna nel comando provinciale dei carabinieri a Taranto. «Abbiamo continuato a lavorare raccogliendo una notevole quantità di nuovi elementi» , ha poi aggiunto Sebastio. I nuovi elementi cui si riferisce il capo della Procura (molte intercettazioni ambientali e telefoniche delle due protagoniste e di loro familiari), sono contenute nelle 96 pagine dell’ordinanza di misura restrittiva. Il gip Martino Rosati non ha accolto la richiesta della Procura che per mamma e figlia chiedeva la premeditazione del delitto e il sequestro di persona.
Le foto
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
6 commenti
maria,g
lun 30 maggio 2011 11:28 rispondi a maria,gGli Avetranesi che hanno applaudito all`arresto di Cosima dovevono spostarsi di pochi metri piu`avanti sulla Via Magenta dove staziona il CIRCO. La maggioranza degli Avetranesi non ha gradito. Fortunati quelli che conoscono il finale ed hanno delle certezze, io ho tanti dubbi.
Fernando M.
ven 27 maggio 2011 02:06 rispondi a Fernando M.La chiave di volta lei. Gi, una donna schiva, dai lineamenti duri, ma anche una mamma, una sorella, una zia dallascendente quasi carismatico tale da incutere rispetto ma anche paura. Un quadro di donna del sud di tempi andati, di vita trascorsa nel matriarcato e radicata specialmente tra i contadini, sottile e invisibile ma palpabile dalle espressioni carpite sui volti e dai discorsi dei tanti braccianti che affollavano di sera le piazzette dei paesi di provincia. Una donna, Cosima, determinata e irremovibile pur di prevaricare su una scala immaginaria di potere decisionale, ma anche consapevole di affrontare enormi sacrifici, rinunce e attese per la sua famiglia, fino a quella pi dura, come la reclusione per portare avanti un progetto occulto e terribile con la mera complicit di sua figlia che vedeva sfumare un suo capriccio damore. Il suo Michele invece un debole, un uomo segnato dal lavoro faticoso dei campi, succube di una tir
Fernando M.
ven 27 maggio 2011 02:06 rispondi a Fernando M.annia al femminile e che in un giorno caldo destate gli fu detto di svegliarsi dal torpore meridiano e di agire per la famiglia ma a Michele, la coscienza non ha retto e cos, si saputo liberare da questo immane macigno consegnando le sue mani alla giustizia. Cosima invece una donna forte, sicura nel suo silenzio ma oggi pi che mai sola, sola con se stessa, a rivedere nella sua mente ogni frammento della propria vita per cercare di capire cos che ha sbagliato in tutto questo. Sinceramente provo rabbia per lei e gli auguro, che tra quei frammenti di vita, possa ritrovare la strada giusta che la porti dritta nella sua coscienza e la faccia finalmente sentire pi mamma, pi sorella ma soprattutto pi zia di Sarah. Fernando M.
aa
ven 27 maggio 2011 11:17 rispondi a aaIn Italia non c' la Pena Capitale, quindi adesso ce li dobbiamo accollare tutti e 3 noi contribuenti. Ma meglio cos, infine, meglio pagare piuttosto che lasciarli liberi, non possono stare a contatto con la societ. Il GIP non ha accolto la richiesta che riguarda la premeditazione? occorre a mio parere una giustizia pi severa, ci sono gi fin troppi sconti. Ma dove si deve arrivare? Qua si parla del crimine pi grave contemplato da qualsiasi giurisprudenza su questo pianeta: premeditazione, sequestro, omicidio, soppressione, vilipendio (avere spogliato il corpo e gettato in un pozzo) e occultamento. Vediamo ora qual' la giusta punizione nel nostro Paese secondo i nostri magistrati. E pensare che c chi vuole ostacolare il lavoro dei giuduci, solo per motivi personali, che vergogna! Ma se lui vuole essere uno come tanti e non nel mirino, perch non lascia in pace l'Italia e si ritira? Coi suoi miliardi cosa ci deve fare anc
aa
ven 27 maggio 2011 11:17 rispondi a aaora? Ci ha rovinati tutti.
sandra
ven 27 maggio 2011 10:20 rispondi a sandraLa scena terrificante: guardate i bambini che applaudono. I bambini! Quelli che dovremmo tenere al riparo dalle sconcezze del mondo. Quelli a cui DOBBIAMO insegnare a "essere". E invece crescono nell'imitazione degli adulti che li coinvolgono in situazioni da cui dovrebbero tenerli ben lontani.